Terremoto in Irpinia, è in corso il centro coordinamento soccorsi in prefettura ad Avellino, alla presenza del capo della Protezione Civile nazionale, Fabio Ciciliano.
Intanto esperti dell'Ingv e Federico II analizzano i dati della sequenza sismica, che sta interessando il territorio dell'hinterland avellinese. Gaetano Festa, professore di fisica di terra e atmosfera dell'università di Napoli, analizza i particolari della sequenza , illustrando quanto sta avvenendo a livello geologico. Insieme, Ingv el'Università di Napoli, gestiscomo l'Osservatorio di Faglia dell'Irpinia , che è un'infrastruttura di ricerca avanzata. Una infrastruttura che, però, ha le sue stazioni sismiche e la sua rete di monitoraggio nell'area della catena appenninica. "Questo evento è avvenuto all'esterno di questa infrastruttura. Quindi la visione che ne abbiamo risulta comunque una visione parziale.".- spiega Festa-. In aggiunta ci sono delle stazioni più rade della dell'INGV e abbiamo alcune stazioni della rete Ran. Le informazioni che raccogliamo, su questi eventi, evolvono nel tempo- precisa Festa-, quindi inizialmente abbiamo informazioni che sono più imprecise, incerte e poi man mano riusciamo ad ottenere risultati più specifici.".
Il metodo, le analisi
Analisi sempre più performanti e specifiche si ottengono dunque nel tempo. "Queste informazioni diventano più chiare, più certe con il passare dei giorni. L'evento ieri sera alle ore 21.49 è stato un evento di magnitudo quattro. Noi lo abbiamo localizzato, come l'INGV, nell'area nel comune di Montefredane, tra Montefredane e la zona industriale. La durata dell'evento della sorgente sismica è stata inferiore al secondo. Un evento che ha prodotto una frattura all'interno della Terra di dimensione al di sotto del chilometro, tra sette e ottocento metri. Ed è un evento, per esempio, che Avellino ha prodotto uno scuotimento di una durata pari a circa tre secondi. Inoltre, un aspetto importante, è che l'intensità dello scuotimento è stata circa il tre percento dell'accelerazione di gravità. E, giusto per fare un confronto, gli eventi di pari magnitudo, che sono avvenuti nei Campi Flegrei, in generale hanno un'intensità di scuotimento che raggiunge livelli dieci volte superiori a quanto registrato in Irpinia in queste ore. Quindi da un punto di vista dei parametri, in realtà, rientra tutto in quello che abbiamo già osservato con altri eventi di magnitudo simile nell'area.".
La sequenza sismica
"Una sequenza sismica è un insieme di eventi che avvengono ravvicinati nel tempo. Questa sequenza è partita con l'evento di magnitudo 3.6 di venerdì. Poi c'è stato il terremoto di ieri sera,.di magnitudo 4 maggiormente percepito dalla popolazione. In tutto sono stati otto gli eventi di magnitudo sopra due. La rete è abbastanza rada, per cui non abbiamo informazioni chiare, ma ci aspettiamo di poter scoprire circa un centinaio di eventi avvenuti di magnitudo più piccola".
L'analisi nel tempo
"Normalmente gli eventi storici come riportati nel catalogo parametrico dei terremoti italiani nell'area di interesse in realtà non hanno mai superato cinque di magnitudo - spiega l'esperto -. Ed è anche vero che le sequenze recenti , che abbiamo osservato in questo settore dell'Appennino quella di Benevento del duemiladodici e poi quella successiva di San Leucio del Sannio del duemiladiciannove, hanno avuto eventi principali dello stesso ordine di quelli che osserviamo adesso. Si tratta di un'evoluzione assai simile a quella che stiamo osservando in questi giorni in questo territorio".
