Strage bus: acquisita la perizia voluta da Cantelmo

Un documento che potrebbe essere decisivo. E offrire altri dettagli sulla dinamica dell'incidente.

Si tratta di un documento relativo al procedimento civile. Secondo i periti incaricati dal giudice il mezzo avrebbe impattato le barriere a una velocità decisamente inferiore rispetto a quella sostenuta dai consulenti di Autostrade.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Una nuova perizia che potrebbe rivelarsi decisiva. Uno degli aspetti più significativi dell'udienza di oggi sulla strage del bus dell’Acqualonga. Il giudice, Luigi Buono, ha accolto la richiesta del procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, e del sostituto Cecilia Annecchini, acquisendo un documento redatto in un procedimento civile annesso all'incidente. Nel quale – nel 2013 – hanno perso la vita quaranta persone. Il magistrato si è riservato invece sull'acquisizione del video realizzato dal dal sovrintendente capo della Questura di Vicenza, Carlo Alessandro Zadra, già escusso.

La perizia che potrebbe essere decisiva

La consulenza acquisita è stata redatta dal collegio peritale incaricato dal giudice, Pasquale Russolillo, che presiede il processo civile. Una relazione che affronta la ricostruzione dell'incidente offrendo altri dettagli rispetto a quelli emersi finora (Leggi approfondimento sulla perizia). A partire dalla condizione condizione delle barriere e a quella del bus. Per i consulenti l'autista si è accorto dell’impossibilità di frenare dopo il distacco del semigiunto dalla linea di trasmissione. Un fattore che avrebbe danneggiato, fra le altre cose, anche il freno di stazionamento e la valvola a quattro vie che regola la portata dell’aria compressa. A risentirne – sempre secondo i consulenti – anche il circuito dei freni anteriori e quello dei servizi secondari.

Un guasto che avrebbe causato anche il sovraccarico di altre componenti meccaniche. Fattori che, uniti al tamponamento del bus con altri mezzi, avrebbero ridotto di molto la velocità del pullman.  Al momento dell’impatto dunque, questo sostengono i tecnici, delle barriere un buone condizioni avrebbero contenuto l'urto. Per i consulenti i new-jersey non erano infatti in uno stato ottimale.

La versione dei consulenti di Autostrade

L'udienza è terminata poco dopo le 15.15. Dedicati al controesame degli periti di Autostrade. Per i quali, come emerso anche nelle altre udienze, l'incidente sarebbe rinconducibile allo stato dell'autista e alla condizione del mezzo. E non alla barriere. I Professori dell’Università di Firenze e del Politecnico di Milano hanno contestato il calcolo dell'angolo del bus al momento dell'impatto.

La versione della Procura

Per la difesa sarebbe più ampio di quello indicato dalla Procura con una traiettoria curvilinea. Per gli esperti di infortunistica stradale Alessandro Lima, Andrea Demozzi e Lorenzo Caramma, le condizioni delle barriere avevano giocato un ruolo rilevante nell'incidente. Avevano inoltre evidenziato come il mezzo fosse gravemente compromesso nella struttura portante. 

Non mancano i parenti

Anche oggi non è mancata la presenza dei parenti delle vittime. Sempre presenti durante le udienze. Continuano a pretendere sia fatta giustizia. Un appello idealmente accolto dal giudice che ha già organizzato un fitto calendario di udienze nelle prossime settimane.