Avellino. Aste OK: per la supertestimone spunta una condanna per estorsione

Dal controesame è emerso anche che il compagno si è aggiudicato molti beni all'asta dal 2019

avellino aste ok per la supertestimone spunta una condanna per estorsione
Avellino.  

Aste OK, lungo controesame per M.C.C. la supertestimone per la quale sono stati trasmessi gli atti in procura e oggi è stata ascoltata come teste assistita dall’avvocato Sergio Tecce. La donna ha risposto – cadendo spesso in contraddizione e sostenendo spesso di non ricordare particolari e circostanze – alle domande degli avvocati Gaetano Aufiero, Rosaria Vietri e Carlo Taormina. Per questo è stata spesso richiamata dal presidente del tribunale, in composizione collegiale, Roberto Melone ad aver un atteggiamento più rispettoso e meno di sfida nei confronti degli avvocati che le ponevano le domande, seppure scomode.

La condanna per estorsione

Intanto è emerso che la supertestimone dell’inchiesta sulle aste giudiziarie ha riportato una condanna per estorsione a tre anni e sette mesi di reclusione. Sentenza che gli avvocati degli imputati depositeranno nel corso della prossima udienza fissata per il 13 gennaio.

Inoltre gli avvocati degli imputati hanno evidenziato che il compagno di M.C.C. dal 2019 in poi, da quando sono finiti in carcere Forte, Aprile e Galdieri, ha acquistato diversi beni finiti all’incanto. Circostanza sulla quale i difensori hanno insistito moltissimo.

L’impianto accusatorio

Il filone d’inchiesta “Aste Ok” ha portato all'incriminazione di 20 persone con l’accusa, a vario titolo, di associazione finalizzata alla turbativa delle aste fallimentari presso il Tribunale di Avellino, alla tentata estorsione e all’intestazione fittizia di beni. Ad avviso dell’accusa i componenti del sodalizio criminale avevano messo in piedi un’organizzazione con lo scopo di realizzare un monopolio nel settore delle aste giudiziarie.