Mercogliano, tentato omicidio di Capodanno: accoltellato per uno "sguardo"

La versione dei due indagati non ha convinto il gip. Nuovi particolari sui motivi del ferimento

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Mercogliano.  

“Che ... hai da guardare, vi accoltello con la molletta”.

Questa sarebbe stata la minaccia rivolta da Niko Iannuzzi (trentunenne sottoposto alla misura cautelare in carcere). Minaccia che dopo poco minuti avrebbe messo in atto, colpendo ripetutamente al collo e al torace il ventunenne Roberto Bembo. Dunque emergono nuovi ed inquietanti particolari su quanto avvenuto alle prime luci dell’alba di Capodanno nel parcheggio del noto bar di Torrette di Mercogliano, dove si è consumata la brutale aggressione scoppiata per uno sguardo che Bembo, giunto in un secondo momento, avrebbe rivolto alla vettura su cui viaggiavano Niko Iannuzzi e i fratelli Luca e Davide Sciarrillo - difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozella - che per banalissimi motivi avevano minacciato un loro amico. Questa la ricostruzione eseguita dal personale della Squadra Mobile sulla base delle sommarie informazioni testimoniali rese dai ragazzi che erano con il ventunenne gravemente ferito e ora ricoverato in gravissime condizioni al Moscati.

La ricostruzione degli uomini della squadra Mobile

Tutto era iniziato pochi minuti prima. Nei pressi del parcheggio giunge la vettura sulla quale viaggiano due ragazzi e tre ragazze che avrebbe ostruire la manovra alla Golf di Iannuzzi. La reazione del trentunenne è subito violenta.

Minaccia di accoltellare l’automobilista se non avesse spostato la macchina e il giovane a quel punto avrebbe deciso di spostarsi per consentire la manovra alla Golf. Nel frattempo sopraggiunge un’altra auto sulla quale ci sono altri tre ragazzi, tra cui Roberto Bembo.

Gli occupanti della seconda auto subito vengono informati su quanto accaduto poco prima e delle minacce subite da Iannuzzi. Con ogni probabilità Bembo e gli altri si avvicinano per capire chi fossero gli occupanti della Golf. Subito partono ulteriori minacce, poi in un lampo Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo scendono dalla vettura e passano alle vie di fatto. Il primo con il coltello, il secondo - almeno dalle dichiarazioni raccolte dagli inquirenti - con un tirapugni. Ne nasce una colluttazione e l’aggressione da parte dei due nei confronti di Bembo che viene raggiunto da tre coltellate in punti vitali. Trasportato al Moscati dagli amici mentre perde sangue a causa delle ferite inferte da Iannuzzi.

Molto probabile che in sede di interrogatorio i due abbiano fornito una versione diversa dei fatti, non ritenuta credibile però dal gip Cassano, che ha convalidato il decreto firmato dal pubblico ministero Vincenzo Toscano.