Omicidio Bembo, il colpo mortale quello alla gola: verso la chiusura indagini

A breve potrebbe arrivare già l’avviso di conclusione delle indagini

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Mercogliano.  

 

di Paola Iandolo

Roberto Bembo è deceduto per le gravissime conseguenze provocate dal fendente inferto alla gola. La perdita di sangue e un edema sottostante al colpo che ha reciso la carotide si sono rivelate mortale per il 21enne di Mercogliano, deceduto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Moscati di Avellino il 10 gennaio dopo la dichiarazione di morte cerebrale. La ricostruzione effettuata dagli inquirenti coincide con la parziale ammissione resa da Nico Iannuzzi – difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero e Stefano Vozella - nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Dunque per gli inquirenti il quadro è chiaro, anche se non sono stati ancora ritrovati né il coltello, né il tirapugni utilizzati nella rissa avvenuti all’alba del primo gennaio scorso nel parcheggio del bar di Torrette di Mercogliano.

Le indagini della polizia scientifica

I poliziotti della scientifica continuano a lavorare per rendere le immagini della videosorveglianza - acquisite nell’immediatezza dei fatti dagli agenti della squadra Mobile – ancora più nitide e contribuire ulteriormente alla ricostruzione di tutta la vicenda. Intanto gli inquirenti attendono solo la relazione medico legale per chiudere le indagini sull’omicidio del 21enne di Mercogliano, impegnato nel servizio civile.

Gli incontri con i due indagati sottoposti alle misure cautelare in carcere

Intanto ieri e oggi il difensore Gaetano Aufiero ha incontrato i suoi assistiti, Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo, trasferiti da qualche giorno dal carcere di Bellizzi Irpino per precauzione. I due indagati – accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi – hanno confermato entrambi di non aver subito alcuna minaccia o aggressione nel carcere di Avellino. Dunque il loro trasferimento, in altre strutture detentive, è da collegare al clima di tensione che si respira fuori dal carcere. Infatti alcuni giorni fa i familiari di Nico Iannuzzi avrebbero ricevuto delle telefonate minatorie e poi all’auto della madre di Iannuzzi sono state squarciate due ruote. Dunque la decisione di trasferire Iannuzzi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e Sciarrillo nel carcere di Salerno.