Omicidio Lippiello, il Riesame: non è stato volontario ma preterintenzionale

L'omicidio è avvenuto il 9 febbraio scorso nel cortile dell'abitazione del fratello di Lippiello

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Baiano.  

di Paola Iandolo

Da omicidio volontario in omicidio preterintenzionale. I giudici del tribunale del Riesame di Napoli hanno riqualificato le accuse mosse nei confronti di S.C. e F.C. (padre e figlio)  arrestati il 20 febbraio dai militari dell’arma di Baiano. I giudici hanno confermato la misura cautelare in carcere per i due congiunti, ma hanno accolto le richieste avanzate dai legali dei due indagati Antonio Falconieri e Francesco Pecchia, di riqualificazione del reato.

Le accuse

I due sono accusati del delitto di Felice Lippiello avvenuto verosimilmente per questioni di droga.I due furono tratti in arresto il 20 febbraio. Furono tradotti dapprima nelle celle e poi in carcere.

Il delitto

Lippiello, 54enne di Baiano, il 9 febbraio scorso venne colpito da una coltellata alla gamba sinistra dopo esser stato contattato telefonicamente. Fu proprio lui a chiamare il 118. Riferì all'operatore di essere stato accoltellato alla gamba. Ma quando arrivarono i soccorsi e i carabinieri in via De Sanctis, Felice Lippiello, 54 anni, era purtroppo in condizioni critiche. L'uomo, ferito nel cortile dell'abitazione del fratello, nella zona storica dei “Vesuni” morì sull’ambulanza nel tragitto verso il pronto soccorso. Dall’autopsia emerse che il 54enne aveva anche altre ferite da arma da taglio, quindi vi era stata colluttazione con il suo aggressore e Lippiello aveva tentato di difendersi.

Il precedente

Il 19enne era già stato coinvolto in un’altra vicenda giudiziaria. Infatti rapinò il tabaccaio di Baiano, colpendolo anche al capo con il calcio della pistola, nel marzo 2023. Per quella vicenda rimediò due anni di messa alla prova. Il minore entrò in azione lo scorso 17 marzo, con la pistola in pugno e con il volto coperto dal passamontagna.