di Paola Iandolo
Ancora un rinvio per la requisitoria dell’Antimafia nei confronti dei quattro imputati coinvolti nell’inchiesta dell’Antimafia di Napoli e dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino sul gruppo operativo nel Vallo di Lauro dopo delle scarcerazioni avvenute all’interno del clan Graziano. Il processo è andato al 21 ottobre prossimo. In quella data è prevista la discussione del pm Luigi Landolfi (che ha coordinato le indagini insieme al pm antimafia Simona Rossi), in videocollegamento dai penitenziari dove sono detenuti due dei quattro imputati: Fiore Graziano, difeso dall’ avvocato Raffaele Bizzarro e Ludovico Domenico Rega, difeso dall’avvocato Antonio Iannaccone (entrambi già condannati per lo stralcio relativo alle estorsioni messe in atto dal gruppo nel 2019). Gli altri due imputati, Antonio Mazzocchi difeso dall’avvocato Sabato Graziano e Salvatore Graziano, difeso dagli avvocati Raffaele ed Isidoro Bizzarro, come gli altri tre iimputati sono indagati a piede libero.
La ricostruzione
Il processo al “Nuovo Clan Graziano”, il gotha del gruppo quindicese che secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino si sarebbe riorganizzato dopo le scarcerazione “eccellenti” a fine 2017 di Fiore e Salvatore Graziano, figli del defunto boss Arturo, che avevano stretto un patto per gestire il racket e il condizionamento delle attività politiche ed economiche nel Vallo di Lauro con Antonio Mazzocchi, l’ex poliziotto cognato di Adriano Sebastiano Graziano (non coinvolto in questa riorganizzazione).
Tutti e tre sono stati infatti indicati dalle indagini dei pm Antimafia Simona Rossi e Luigi Landolfi come promotori e organizzatori del gruppo, disarticolato da un blitz scattato nell’agosto 2019, per tentare di arginare una probabile riorganizzazione della faida con il clan avversario dei Cava. Infatti da alcune intercettazioni ambientali e tramite trojan dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino erano emersi tentativi da parte di Mazzocchi di organizzare un agguato ai danni di Salvatore Cava jr, scarcerato nel maggio 2019.