di Paola Iandolo
Con un'operazione della Guardia di Finanza di Avellino un imprenditore nel settore dell'elettronica era stato raggiiunto da un maxi sequestro da 5 milioni di euro. Bloccati conti correnti, squestrate case e altri beni. Ma stamane il tribunale del Riesame, sezione reale, presieduto dal giudice Lucio Galeota, Gennao Lezzi e Elena Di Bartolomeo, ha annullato il sequestro. Restituiti tutti i beni all'imprenditore operativo con tre sedi a Montoro, Fisciano e Salerno. Decisivo il ricorso presentato dall'avvocato Teodoro Reppucci che ha presentato una corposa ed articolata memoria difensiva con la quale ha smontato tutte le accuse.
Il 18 settembre scorso, al termine di un’articolata attività d’indagine delegata e coordinata da questa Procura della Repubblica, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. presso il locale Tribunale, fino alla concorrenza della somma pari a circa cinque milioni di euro nei confronti di una società di cui operano nel settore del commercio di prodotti elettronici. Le attività investigative, sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino, avevano consentito di contestare i reati di frode fiscale per oltre venticinque milioni di euro, posta in essere attraverso l’emissione e l’utilizzo di operazioni inesistenti da parte di società “cartiere”, che ha consentito alla società oggetto di indagini di evadere una ingente somma in materia di Imposta sul Valore Aggiunto.
