Barbara e l'ascensore negato: caso non ancora risolto ma c'è cauto ottimismo

Dopo la visita del sindaco, domani seconda giornata di sopralluoghi nel rione Martiri ad Ariano

barbara e l ascensore negato caso non ancora risolto ma c e cauto ottimismo

La storia di Barbara Urzula Gajda, 73 anni, ammalata e invalida, da due anni senza la possibilità di poter utilizzare l'ascensore in una palazzina comunale...

Ariano Irpino.  

Giornata importante, quasi decisiva domani per le sorti di Barbara e l'ascensore guasto da ben due anni nella palazzina di rione Martiri vecchi ad Ariano Irpino. Impianto per la verità mai entrato pienamente a regime, con una serie di problemi da sempre, sin dall'inaugurazione del quartiere e più volte riparato.

Tutto è partito domenica scorsa da questo disperato appello di Barbara andato in onda nell'edizione del telegiornale di Otto Channel di lunedì 6 ottobre alle 14.00 e attraverso Ottopagine. Un dato è certo: Barbara deve restare a casa sua e non spostata altrove come un pacco

Domani mattina è previsto l'arrivo di un ingegnere esperto nella verifica degli ascensori, il quale dovrà innanzitutto esaminerà la documentazione relativa al contratto e successiva disdetta dell'impianto, maturata quest'ultima a seguito della richiesta della somma di seimila euro da parte della società interessata.

Ma attenzione. Solo dopo questo importante passaggio si potrà stabilire la vera entità del danno e i lavori da realizzare. E soprattutto, se l'intervento è di natura straordinaria e quindi di competenza del comune oppure di carattere ordinario a carico dei condomini. Dopo questa verifica importante, il comune dovrebbe interpellare una società che si occupa di manutenzione degli ascensori per la riattivazione del servizio. 

Ogni valutazione al momento è prematura e frettolosa. Il sindaco Enrico Franza che stamane si è recato personalmente nell'abitazione della donna insieme alla troupe della Vita in diretta e al dirigente dell'area tecnica Angelo Morella ha mostrato disponibilità nella risoluzione di questa vicenda: "Non a caso siamo dalla signora Barbara. Stiamo cercando di venirne a capo. Credo che il caso umano debba prevalere su quello che è il perimetro delle competenze".

Cauto ottimismo dunque, i propositi ci sono, ma per cantare vittoria ci vorrà ancora tempo. Ne sono convinte soprattutto le amiche del cuore di Barbara che non l'hanno mai abbandonata in tutto questo tempo. Le sue parole: "Le acque si stanno smuovendo. Speriamo che vada tutto per il meglio e le istituzioni non si dimentichino di me".