Avellino, diffamò sui social D'Amelio: condanna confermata anche in appello

Il ricorso dei difensori di Damiano Genovese è stato ritenuto infondato ed è stato rigettato

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Damiano Genovese è stato condannato anche in Appello per diffamazione aggravata con un pagamento di 700 euro di ammenda e alle spese processuali. Per lui pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario. La sentenza di primo grado -  emessa nel giugno 2023  dal giudice monocratico del tribunale Gennaro Lezzi - è stata confermata dai giudici della Corte di Appello di Napoli davanti ai quali gli avvocati Massimiliano Moscariello e Claudio Mauriello avevano presentato ricorso.

Ricorso incentrato sull'assenza della prova che lo scritto sia diffamatorio, che sia stato letto da altre persone ed ancora che sia stato pubblicato e che sia opera di Damiano Genovese. Gli avvocati hanno sostenuto in Appello che la sentenza di primo grado è stata emessa solo ed unicamente sulla base della deposizione della persona offesa. Il ricorso è stato ritenuto infondato in secondo grado.

L’ex consigliere comunale di Avellino (figlio del boss del Clan Partenio, Amedeo, deceduto nel luglio 2021) fu denunciato da Rosetta D’Amelio rappresentata dall'avvocato Liana Nesta. Stando all’ipotesi accusatoria, all’epoca dei fatti il consigliere comunale della Lega, in un post pubblicato sulla pagina Facebook, avrebbe diffamato la D’Amelio, ex assessore alle politiche sociali della Regione Campania. 
Questo il post Facebook: “Cara Maria si affannano a parlare di famiglie, quelle che impropriamente definite criminali, ma che non danneggiano il sociale e trascurano le famiglie politiche che attraverso associazioni o cooperative incidono sul sociale appropriandosi di servizi e affidamenti a suon di soldoni… chiediamo all’onorevole Rosetta D’Amelio”. Post pubblicato nel dicembre del 2018  e  mandato in onda dalla trasmissione Report il servizio dal titolo “Leghisti meridionali”, con un’intervista a Damiano Genovese sulla sua candidatura nella Lega e i suoi rapporti con il padre Amedeo.