Omicidio a Grottaminarda, il 'giallo' di un verbale assente e di un teste

Processo Corte di assise di Benevento per il delitto di Ivan Kandsedal. Teste in aula a novembre

omicidio a grottaminarda il giallo di un verbale assente e di un teste
Grottaminarda.  

Il colpo di scena è arrivato in apertura dell'udienza che doveva essere riservata alle arringhe dei difensori di Angelo Girolamo (avvocati Giuseppe Romano e Carmine Monaco), il 46enne autista di Grottaminarda reo confesso dell'omicidio, aggravato dalla premeditazione, di Ivan Kandsedal, 46 anni, origini ucraine, ucciso a colpi di pistola nel centro irpino il 14 ottobre 2023.

“C'è un fatto nuovo ed importante”, ha esordito il presidente della Corte di Assise di Benevento, Sergio Pezza ( a latere Francesco Murgo più la giuria poplare), che aveva già informato il pm Flavia Felaco e i legali, comunicando di aver scoperto l'assenza del verbale delle dichiarazioni di un tese ascoltato dai carabinieri il 16 ottobre 2023, quando aveva riferito di aver accompagnato l'imputato fino a 20- 30 minuti prima del delitto.

“E' un verbale finito nel fascicolo riservato delle intercettazioni, dove era rimasto”, ha spiegato la dottoressa Felaco, che ha annunciato di averlo recuperato, chiedendo poi di acquisirlo. Nessuna opposizione della difesa, che ha anche ottenuto il via libera al deposito di alcune foto di immobili, ma la Corte, dopo una breve camera di consiglio, ha deciso che il teste dovrà comparire in aula il 12 novembre.

Si tratta di Nicola V., che ai militari aveva riferito di aver accompagnato a casa (“E' quella dei genitori”, ha precisato la difesa) in auto Girolamo, di essere poi andato con lui in una panineria, e di essersi sentito chiedere dove abitasse la vittima. A quel punto, aveva spiegato ai militari, ho pensato che volesse andare a picchiare il 46enne.

Circostanze non di poco conto sul riconoscimento della premeditazione: che esiste secondo il pm Felaco, che ha già proposto la condanna a 30 anni, ma non per i difensori di Girolamo. Due prospettive che, se ravvisate, hanno in un caso e nell'altro una importanza determinante sulla quantificazione della pena.

Tutto era accaduto lungo Corso Vittorio Veneto, nel centro di Grottaminarda, dove Girolamo aveva esploso quattro colpi contro il 46enne con una pistola a tamburo calibro 7.65. Soccorso, il malcapitato era deceduto mentre un'ambulanza lo stava trasportando in ospedale. I suoi familiari sono assistiti dall'avvocato Lorenzo Assanti.