Avellino, Appalti condizionati alla Provincia: attesa la decisione del Riesame

Consegna ulteriore documentazione in aula sequestrata dai militari nei giorni scorsi

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

 Inchiesta Do Ut Des: discusso il riesame per ottenere l'annullamento del sequestro probatorio emesso il 23 settembre nei confronti di tre funzionari della provincia di Avellino e due imprenditori. A discutere l'avvocato Claudio Frongillo. Ora si attende la decisione del tribunale di Avellino, sezione reali. Intanto ricordiamo che ieri è stato notificato un secondo decreto di sequestro preventivo d'urgenza per i 95mila euro trovati dai cash dog a casa di A.R. e in una cassetta bancaria. A consegnarlo agli indagati i militari delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Avellino che qualche giorno fa sono tornati a Palazzo Caracciolo per acquisire ulteriore documentazione relativa al Settore Edilizia Scolastica e ai due appalti finiti nel mirino dell’inchiesta consegnata stamane in tribunale dal pubblico ministero.

I militari del Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria delle Fiamme Gialle avevano già acquisito una serie di documenti e con l’ ausilio dei due consulenti nominati dal sostituto procuratore Fabio Massimo Del Mauro, anche la copia dei dispositivi. Nell’inchiesta, oltre ai tre funzionari della Provincia S.D. A.R e C.C. ci sono anche gli imprenditori E. L. e G. P. I militari delle fiamme gialle oltre a passare al setaccio determine e atti di gara relativi ai due funzionari e alle due imprese coinvolte nella presunta trama corruttiva, hanno già lavorato per mesi su conti correnti e bonifici degli indagati, oltre che sulle tracce emerse dai tabulati telefonici.

E proprio dal conto corrente di S.D. sarebbero emersi alcuni elementi importanti, che hanno corroborato il quadro indiziario nei suoi confronti. Due bonifici per 700 euro circa in occasione del matrimonio della figlia di uno dei due imprenditori coinvolti nell’inchiesta, una serie di bonifici ricevuti dalla cinquantacinquenne A.R., la presunta “tesoriera” circa 2200 contatti con un numero riferibile ad uno dei due imprenditori ed infine un altro particolare. Tra agosto 2024 e novembre dello stesso anno, dal conto corrente del funzionario di Palazzo Caracciolo non sarebbero state prelevate somme notevoli, neppure per eventuali rimborsi della vacanza in un resort pugliese pagata secondo le indagini da uno dei due imprenditori.