di Paola Iandolo
"Tentarono di forzare lo schieramento di polizia al fine di entrare nello stadio pur essendo sprovvisti di biglietto e dopo la morte accidentale di uno spettatore" Sergio Ercolano dopo un volo di circa 20 metri su una pensilina della Curva Nord, il settore riservato ai tifosi ospiti. "Aggredirono violentemente le forze dell’ordine, distruggendo e danneggiando vari impianti, varie strutture dello stadio e misero fuori uso gli altoparlanti e le apparecchiature di ripresa a circuito chiuso". E' quanto sostenuto dai giudici della Suprema Corte di Cassazione che hanno depositato le motivazioni della sentenza di conferma della condanna per quattro imputati nel maggio 2025.
Con le loro azioni "i quattro condannati hanno non solo creato pregiudizio al patrimonio e un danno sociale conseguente alla lesione della proprietà privata, ma anche offeso e costituito pericolo concreto dell’ordine pubblico inteso in senso specifico come buon assetto o regolamento". Le forze dell’ordine "subirono plurime e gratuite aggressioni e per farlo i condannati utilizzarono ogni genere di oggetto contundente e armi improprie". Quegli oggetti "atti ad offendere furono puntati contro gli uomini di un servizio statale legittimamente operante, al punto di provocare ferite e lesioni a ben trenta agenti" a lavoro quel giorno.
Gli agenti addetti al servizio furono messi in grandissima difficoltà "tanto da essere costretti a chiedere i rinforzi e subirono ogni tipo di attacco". Condotte che ad avviso dei giudici della Suprema Corte costituiscono "una grave lesione dell’ordine pubblico". Infine i giudici della Suprema Corte hanno condannato i quattro imputati al pagamento delle spese processuali e di tremila euro a favore della cassa delle ammende, oltre alla rifusione delle spese legali di rappresentanze e difesa sostenute dalle parti civili rappresentate dagli avvocati Innocenzo Massaro e Giuseppe Liccardo.
