Antigone diventa Barracano, nuova legge al Rione Sanità

Debutto al teatro di Avella per una rilettura che unisce Sofocle e De Filippo

Antigone Barracano, tragedie nel Rione Sanità Drammatizzazione Regia di Francesco Scotto Interpreti Antonio Lippiello Jessica Anna Festa Mirko Mugnano Lorena Purcaro Durata messa in scena Circa 90’ Target Adulti ed alunni Scuola S

Avella.  

Cosa lega Antigone di Sofocle ad Antonio Barracano protagonista del Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo? Un comune senso di giustizia? Una propria legge morale che travalica la Legge? Possono le norme scritte essere sufficienti a regolare il caos del mondo? Sono queste le domande alle quali cerca di rispondere l’ultima produzione della Cooperativa Proteatro, attraverso un testo scritto e diretto dal drammaturgo Francesco Scotto. Il debutto, presso il teatro comunale di Avella, è previsto per il 25 ottobre prossimo. Il testo e la regia sono di Francesco Scotto. Gli interpreti, età media 24 anni, sono: Antonio Lippiello, Jessica Anna Festa, Mirko Mugnano e Lorena Purcaro.
Lo spettatore vivrà un viaggio metateatrale attraverso due personaggi che cercano e sperano di cambiare il mondo attraverso la forza della propria legge morale.
Il testo non ha la pretesa di trovare risposte definitive, bensì quella di proporre altri quesiti riguardanti il comune vivere civile che da Sofocle fino ad oggi riguardano tutti noi.

A Francesco Scotto, autore che firma anche la regia, chiediamo dov’è nata l’idea di fondere le due realtà, di mettere a confronto l’Antigone di Sofocle ed il sindaco del Rione Sanità Antonio Barracano?

Per rispondere devo partire da una premessa: io non concepisco la definizione di Teatro Classico, per me il teatro che si rappresenta davanti al pubblico è sempre contemporaneo e se un testo viene ancora rappresentato dopo duemila anni vuol dire che ha ancora le ragioni per parlarci, ha ancora delle cose da dire al nostro oggi, quindi bisogna trovare il modo per rapportare all’oggi ciò che il testo ci dice. L’Antigone di Sofocle e l’Antonio Barracano di Eduardo De Filippo hanno molto in comune.

Cos’è che lega le due storie?

Cerco di essere sintetico, la fascinazione di scrivere un testo del genere mi venne ascoltando, circa due anni fa, una lectio su l’Antigone di Sofocle, nella quale affermava che con il testo di Sofocle nasce la giurisprudenza e che questa nasca da un dilemma: creare leggi condivise da tutti o fare leggi ad personam funzionali al presente e al potere temporale? Antigone sceglie di non rispettare la legge per rispondere ad una propria legge morale, ad un proprio imperativo categorico di kantiana memoria. In un contesto diverso anche Antonio Barracano fa la stessa cosa, Eduardo De Filippo lo descrive come un boss, uno che “aggiusta le cose” nel Rione a modo suo. Impone la propria legge al proprio quartiere perché ha il sogno di far funzionare bene le cose, vuole difendere i più deboli, i poveri e gli ignoranti dalle ingiustizie che creano le leggi scritte e la cultura con la “c” piccola. Ha, anch’egli, una propria legge morale, un proprio imperativo categorico. È la legge morale di entrambi i personaggi ciò che li unisce. Il mio testo è un viaggio che collega le due storie, che indaga e si chiede quanto siano davvero importanti le leggi scritte o se basti essere semplicemente disposti ad essere brave persone per migliorare la convivenza civile. Detto questo, una messa in scena teatrale non è un trattato filosofico, lo spettacolo è piacevole, giustappone con equilibrio scene drammatiche a scene ilari.

Perché questo spettacolo vede come protagonisti attori giovani?

I giovani sono la nostra scommessa. Dobbiamo appassionarli, far crescere i loro talenti, portarli a galla e, quando già sono visibili, questi talenti vanno incoraggiati. Se noi cinquantenni non ci prendiamo sulle nostre spalle il compito di spingerli a coltivarsi e a migliorare se stessi, perché dovrebbero restare in dei posti che non offrono niente? Perché non dovrebbero fuggire a gambe levate da un posto in cui la vivibilità negli anni peggiora e non migliora? Gli attori di questo spettacolo sono Antonio Lippiello, Jessica Anna Festa, Mirko Mugnano e Lorena Purcaro, gli ultimi due hanno fatto con me degli spettacoli quando erano al liceo classico, finite le superiori ho chiesto loro di far parte di questa avventura. Per loro la vedo come un’ottima occasione per coltivare una passione venendo remunerati. Ad ogni modo la media di questa compagnia di attori è di 24 anni.