La lezione di Galiani: "Non abbiate paura di essere liberi"

Presentato il programma di iniziative alla frazione San Pietro per ricordare il patriota montorese

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Montoro.  

Il Comune di Montoro presenta il programma di iniziative dedicato a Vincenzo Galiani, intellettuale e patriota irpino, processato e condannato a morte a soli 24 anni nel 1794. Galiani aderì alla Società Patriottica Napoletana nel 1793 e l’anno successivo, a seguito di una scissione a Repubblica o Morte, organizzazione che fu repressa duramente e Vincenzo Galiani, costretto alla fuga, fu arrestato a Civitavecchia ed estradato a Napoli. Ad agosto dello stesso anno, difeso da Mario Pagano, fu processato e condannato a morte.

In occasione dell'anniversario della sua morte, il 18 ottobre, l'amministrazione comunale lo ricorda sabato 17 con un convegno presso i giardini del palazzo Galiani-Pironti promosso d’intesa con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno e domenica 18 con la rievocazione storica alla frazione San Pietro scritta e diretta da Gaetano Stella. Iniziative finanziate con i fondi regionali del Poc cultura.

"È il terzo livello del Poc Regione Campania che per la prima volta ha visto Montoro essere premiata con un contributo. Un Poc – spiega il sindaco Girolamo Giaquinto – che abbiamo strutturato su tre livelli, il primo sulla valorizzazione della nostra tradizione contadina attraverso l’elemento centrale della cipolla ramata, il secondo sul recupero delle nostre tradizioni folcloristiche nel periodo carnevalesco con maschere e piatti tipici, ora siamo al terzo step. Recuperiamo la figura di Vincenzo Galiani, un giovane montorese per il quale i valori della Repubblica sono stati i motivi fondanti della propria attività politica e sociale e la cui memoria va ricordata soprattutto per connotare la nostra presenza come comunità".

A illustrare il programma di eventi con il sindaco anche l’Assessore alla Cultura Raffaele Guariniello, il consigliere comunale della Frazione San Pietro Nunzio Fiorillo e una discendente di Galiani, la dottoressa Elena Picciocchi. “Il messaggio è ancora chiaro e netto ai giorni nostri: un messaggio di libertà che tocca i giovani di oggi. Coloro che non devono farsi rubare i sogni ed essere la liberi. Quella libertà per la quale si è sacrificata la vita di un giovane 24enne. Sono commossa ed entusiasta per queste iniziative".