Ariano, caso castello: lettera del centro europeo studi normanni a Franza

Non siamo cittadini arianesi, ma da oltre 30 anni abbiamo fondato una importante istituzione storica

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Riceviamo e pubblichiamo

Ariano Irpino.  

Signor Sindaco di Ariano Irpino, non siamo cittadini arianesi, ma da trent’anni abbiamo voluto fondare nella sua città un’importante istituzione storica, il Centro europeo di studi normanni, in considerazione del grande rilievo che Ariano ha avuto nelle vicende che portarono alla fondazione, da parte dei Normanni, del regno meridionale, impostosi in Europa come una delle prime e più forti realtà protostatuali. In quel tempo, Ariano, da non molto fondata, visse la sua autentica epopea, prima con le gesta dei suoi conti, divenuti potenti signori in un ampio raggio d’azione, e poi, con la sua trasformazione in città regia, per volere di Ruggero II, primo re del neonato regno. Di quest’epopea, il Castello è stato teatro principale e ne è oggi prezioso testimone. Tutte queste ragioni hanno spinto il Cesn a raccogliere nel tempo reperti della civiltà normanna e poi ad acquisire un’importantissima collezione di 250 armi in asta, che oggi, spazi permettendo, potrebbe arricchirsi di altre 70 unità e di un fondo librario interamante dedicato a tali armi. Si tratta di un patrimonio museale che, per la sua rilevanza ed originalità, costituisce un qualcosa di assolutamente eccezionale nel panorama museale nazionale ed internazionale. Tutto ciò, il Centro europeo di studi normanni, in linea con i suoi scopi sociali, ha inteso offrire alla libera e gratuita fruizione di tutti: cittadini arianesi, studiosi d’ogni provenienza e pubblico di ogni età. Sede la più congeniale non poteva che essere il Castello normanno di Ariano. Fu prospettata questa possibilità a passate Amministrazioni comunali, che accolsero ben volentieri la generosa offerta del Cesn e così è nato il Museo della civiltà normanna. Qualche anno fa un gruppo di nostri colleghi, guidati dal prof. Rotili archeologo e dal prof. Repola architetto, hanno realizzato uno studio approfondito sul Castello, per svelarne finalmente i tanti misteri (porta di accesso, struttura interna, organizzazione delle difese, modi di vita interna). Grazie a rilievi archeologici, stratigrafici ed aerofotogrammetrici, con l’ausilio di consulenze storiche, si è pervenuti così alla ricostruzione in 3D del Castello. Lo studio è stato poi trasfuso in progetto che, per diventare esecutivo, aveva bisogno di pochi adempimenti tecnici. Sappiamo che l’offerta fattane dal Cesn, in vista di un bando pubblico, da Lei inizialmente accolta, non si è poi concretizzata in atti formali, con la conseguente perdita di un’occasione, forse irripetibile, per sistemare e valorizzare l’importante monumento. Di ciò – senza entrare in valutazioni che non ci competono - ci doliamo profondamente. Le scriviamo però questa lettera aperta, per rivolgerle un appello. Vogliamo augurarci che nella comunità arianese e nella sua classe politica, senza distinzione di ruoli, ci sia piena consapevolezza del grande patrimonio museale - fatto di reperti e di armi evocatrici dell’epopea normanna - dal Cesn messo a disposizione di tutti e del fatto che la sua collocazione nel Castello aumenta esponenzialmente il valore di entrambi. Vogliamo augurarci, infine, che questo modello di cooperazione tra l’istituzione pubblica comunale e il Cesn, istituzione nata con la finalità pubblica di approfondire e diffondere la cultura storica, non sia offuscato, o peggio annullato, in nome di speciose, miopi e improbabili alternative, perché da ciò, in definitiva, deriverebbe un vulnus alla Cultura, senza aggettivazioni e confini, e un danno grave alla sua Città! Confidando che vorrà accogliere questo nostro appello nello spirito di una leale, disinteressata collaborazione, animata da valori che riteniamo condivisi, La salutiamo cordialmente, con sinceri auguri di buon lavoro.

La lettera è firmata da Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, prof. emerito Università Bari Mario Caravale, prof. emerito Università “La Sapienza” Roma Mario D’Onofrio, prof. emerito Università “La Sapienza” Roma Errico Cuozzo, prof. emerito Università “Suor Orsola Benincasa” Napoli Aurelio Cernigliaro, prof. emerito Università “Federico II” Napoli Marcello Rotili prof. emerito Università “Vanvitelli” della Campania Anna Laura Trombetti Budriesi, prof.ssa emerita Università Bologna Giancarlo Vallone, prof. emerito Università del Salento Rosanna Alaggio, Università del Molise Gabriele Archetti, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano Pasquale Cordasco, Università “Aldo Moro “ Bari Pietro D’Alena, Università della Calabria Edoardo D’Angelo, Università`“Suor Orsola Benincasa” Napoli Teofilo De Angelis, Università`Potenza Francesco Di Donato, Università “Federico II” Napoli Laura Esposito, Università "L'Orientale" Napoli Leopoldo Repola, Università “Federico II” Napoli Luigi Russo, Università Europea Roma Sonia Scognamiglio, Università “Parthenope” Napoli Gianfranco Stanco, Università LUM Bari Andrea Verardi, Università “La Sapienza” Roma