Nicola Savino, legami indissolubili: identità, cultura e radici

Ariano commemora un grande uomo. Tre giornate interessanti di confronto nel museo civico

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I grandi uomini della storia di Ariano

Ariano Irpino.  

Nicola Savino, legami indissolubili: identità, cultura e radici. Ariano commemora un grande uomo. Tre giornate interessanti di confronto nel museo civico di palazzo Forte, dedicate ad una straordinaria figura che ha lasciato un segno indelebile per la sua onestà, garbo e rettitudine nel panorama culturale e politico del tricolle.

 

 

Hanno presentato l'evento Luigi Lambiase e Giancarlo Cardinale. Presenti il sindaco Enrico Franza, Raffaele Ciasullo e Giovanni La Vita. Sul profilo sociale e politico di Nicola Savino, interessanti sono state le testimonianze di coloro che hanno stretto rapporti di amicizia, politici, culturali e affettivi con lui. L'infanzia e la gioventù, il pensiero socio politico di Nicola e la sua Ariano. Hanno relazionato Gaetano Bevere, Ottavio D'Antuono, Pasquale Gallo, Nicola Grasso e Guido Riccio. Inaugurata nella prima giornata la bellissima mostra curata come sempre in maniera impeccabile da Marco Memoli. Prezioso il lavoro svolto da Valerio Iacobacci.

Oggi, sabato 20 agosto riflettori puntati sul profilo sociale e letterario di Nicola Savino a cura di "Vizio di leggere" con Carla Moccia, Floriana Mastandrea, Grazia Vallone ed Emilio Chianca. Domani domenica dalle 17 alle 19 inediti e dintorni sempre a cura di Vizio del leggere. Book zone 2022 il premio Nicola Savino.

Il ricordo dell'amico e compagno fraterno Giovanni La Vita: "Sono qui a testimoniare la mia riconoscenza per i molteplici insegnamenti ricevuti, l'ammirazione per il tuo immenso sapere, l'apprezzamento per la straordinaria capacità di divulgare le tue conoscenze di insigne studioso, in special modo tra i giovani studenti. Siamo qui, insieme ai compagni di sempre, alcuni dei quali sono già con te nel mondo dei giusti, per tentare di reggere il peso dei valori che ci hai trasmesso, dei grandi ideali che ci hai inculcato, dell'amicizia, quella vera e sincera, quella che hai coltivato e di cui ci hai onorato. Siamo qui a rischiare di rimanere schiacciati da questa responsabilità di non essere all'altezza del compito, di soccombere a causa delle nostre divisioni e delle nostre delusioni, di non saper cogliere il dogma delle scienze sociali che deve contaminare il confronto tra i consociati, nei nostri rispettivi ruoli politici, professionali e sociali. Tutti noi ti dobbiamo gratitudine per il dono della tua amicizia ricca di stimoli, di certezze che non si hanno, di ironie non comuni, di disponibilità e spontaneità, di rigore e sacrificio, di bellezza, quella d'animo che domina e sovrasta ogni miseria umana. Un'altra porta si chiude alle spalle ed il suono del vuoto diviene sempre più assordante."