Gal Irpinia, confronto a Bisaccia con Petracca e Cozzolino

Dall'Irpinia all'Europa per seguire la prospettiva del distretto rurale

Il presidente Giovanni Maria Chieffo: "Pensiamo ad un patto con il territorio"

Bisaccia.  

 

La prospettiva è quella del distretto rurale e per incrociarla è necessaria una filiera istituzionale che parta dal territorio e arrivi in Europa, è questa la premessa metodologica e di contenuto scelta dal Gal Irpinia per un incontro che si terrà mercoledì, 17 aprile, con inizio alle ore 17.30 presso il Castello Ducale di Bisaccia.

 

“Un Distretto Rurale per lo Sviluppo delle Aree Interne, il modello Gal Irpinia. Le opportunità del Piano di Sviluppo Locale e le proposte Europee e Regionali”, questo il tema dell’appuntamento che intende essere l’occasione di confronto su tematiche di grande rilievo sul terreno dello sviluppo e della crescita territoriale.

Dopo i saluti di Marcello Arminio, Sindaco di Bisaccia, e di Francesco Tartaglia, Assessore alle attività produttive del Comune di Bisaccia, l’introduzione ai lavori sarà a cura di Giovanni Maria Chieffo, Presidente del GAL Irpinia. Interverranno Nicola Giordano, Responsabile del settore di coordinamento del Gal Irpinia, Mario Grasso, Direttore della Confederazione Italiana Agricoltori Campania, Salvatore Loffreda, Direttore Coldiretti Campania, e Filippo Diasco, Direttore Generale Politiche Agricole Regione Campania. Le conclusioni saranno affidate a Maurizio Petracca, Presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania e ad Andrea Cozzolino, Europarlamentare Vicepresidente Commissione per lo Sviluppo Regionale.

«Da 25 anni – dichiara Giovanni Maria Chieffo - il Gal Irpinia lavora sul territorio producendo dei risultati a nostro avviso lusinghieri. Il Gruppo di Azione Locale oggi è uno strumento che va valorizzato in maniera da seguire e dare concretezza a quelle che sono le reali esigenze del territorio. Vogliamo evolverci secondo le norme oggi vigenti in Campania e vogliamo farlo seguendo la traccia dei Distretti Rurali in maniera che si possa allargare l’esperienza del Gal in maniera più concreta, facendo tesoro di quanto in questi anni abbiamo realizzato in termini di trasformazione del territorio.  Siamo pronti a mettere in campo una strategia puntuale che passi per lo strumento dei Distretti Rurali e lo vogliamo fare da pionieri, da sperimentatori, come siamo abituati a fare».

«L’area su cui agiamo – continua Chieffo - è caratterizzata da un’identità storica e culturale molto forte e anche da una evidente omogeneità. E’ questo un nostro punto di forza. La ruralità diventa un catalizzatore perciò che ci consente di mettere a sistema tutte le emergenze che insistono sul territorio e di massimizzare così le strategie di sviluppo attuate. La nostra idea è di tenere insieme la produzione del territorio che è molto diversificata e che va dall’ortofrutticolo al cerealicolo, da lattiero-caseario e ovviamente al vitivinicolo, di utilizzare questa ricchezza con un approccio che ci è molto noto, quello della multifunzionalità. Immagino, perciò, amministratori ed imprenditori avviare forme di sinergia, immagino un patto, un’area vasta del rurale per dare risposte che possano essere importanti, finalmente esaustive».

«Il limite finora è stato burocratico – conclude il presidente del Gal Irpiniaa - un limite che spesso va a depotenziare il lavoro svolto. Ci vuole uno sforzo maggiore per implementare un progetto più ampio, per rinforzare la nostra azione, per evitare che ad ogni programmazione nuova si debba assistere a continui cambi di territorio. Noi siamo pronti a raccogliere questa sfida. Strumenti come il Gal hanno contributo alla trasformazione del nostro territorio, alla crescita, dal punto di vista turistico e produttivo in genere e penso alle tantissime iniziative finanziate indirizzate ai giovani che abbiamo sostenuto. Per questo resto dell’idea che i Gal debbano sempre più svolgere una funzione di incubatore di imprese, sostenendo e accompagnando il percorso delle aziende in un’ottica di crescita e di sviluppo del nostro territorio».