Covid. E' morto monsignor D'Alise, già vescovo di Ariano

L'alto prelato, attuale vescovo di Caserta, aveva contratto il virus. Nella notte si è aggravato

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Nella sua Ariano Irpino dove era stato precedentemente vescovo era chiamato da tutti don Giannino.

Ariano Irpino.  

E' morto Giovanni D'Alise attuale vescovo di Caserta è in precedenza per lunghi dieci anni alla guida della diocesi di Ariano, ricoverato in ospedale dopo aver contratto il Covid. L'alto prelato è deceduto per complicazioni polmonari e aveva 72 anni. Era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano, dopo essere risultato positivo al Covid-19. Le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore. Il monsignore è deceduto nella notte.

La sequenza dopo la positività al Covid

Un lutto condiviso dalla comunità religiosa e civile della Campania, per il particolare momento storico vissuto: la pandemia da Covid-19. Monsignor D'Alise aveva contratto il coronavirus ed era stato ricoverato cinque giorni fa: è morto nella notte all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano. Era stato ricoverato nella tarda serata di martedì quando, dopo la febbre, si era scoperta la positività al Coronavirus ma le sue condizioni non sembravano gravi. Poi l'improvviso aggravarsi del monsignore è avvenuto la scorsa notte. Complicazioni sopraggiunte hanno ulteriormente complicato il quadro clinico. Uomo di chiesa e impegnato sempre per la società civile, nelle varie comunità in cui ha portato avanti una intensa attività pastorale, il monsignore lascia un vuoto incolmabile nella vita di tantissimi fedeli.

Il ricordo degli arianesi

Durante il suo cammino pastorale ad Ariano Irpino, è qui chè fu oordinato Vescovo, non si era mai risparmiato nell'aiutare la sua comunità. E lo ha fatto per ben 10 anni con grande impegno e dedizione.  Era stato il vescovo della mediazione, colui che da solo riuscì ad incontrare l'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso nei giorni più difficili e tumultuosi legati all'emergenza rifiuti in Campania con epicentro ad Arianio. Una posizione netta, decisa in difesa del territorio e della sua gente. In tanti sul Tricolle lo ricordano come don Giannino, il vescovo di tutti e amato dalla gente. E stamane nella basilca cattedrale durante la consueta celebrazione della domenica è stato il suo ex vicario monsignor Antonio Blundo, ancora in carica, a ricordarlo con immenso affetto e gratitudine. 

“Se in città sono stati evitati tumulti e gravi scontri, lo dobbiamo al Vescovo, alla sua mediazione e a quel buon senso ed equilibrio che ha permesso di mettere tutti d’accordo.” Così lo ricorda l’ex sindaco Antonio Mainiero nel ringraziare Giovanni D’Alise per la missione pastorale svolta con dedizione e impegno ad Ariano. Il riferimento è alle vertenze più difficili, l’emergenza rifiuti, la frana di Montaguto, la vicenda Irisbus, il flagello droga. “Lo abbiamo avuto al nostro fianco nei momenti più difficili e delicati e la sua voce è arrivata fuori da queste mura, in difesa degli ultimi e del nostro territorio.”

 

La Biografia del Vescovo amato da tutti:

Giovanni D’Alise era nato a Napoli il 14 gennaio 1948 ed aveva frequentato la scuola media nel Seminario di Acerra, il ginnasio nel Seminario di Capua, il liceo nel Seminario di Benevento e la Teologia nel Seminario Campano di Napoli, conseguendo la Licenza in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale. Una formazione che aveva avuto radici profonde e solide in vari luoghi della sua amata terra, la Campania.

Era stato ordinato sacerdote il 23 settembre 1972 ed aveva svolto il ministero di Vicario Cooperatore nella Parrocchia di S. Alfonso M. de’ Liguori in Cancello Scalo, dal 1974 fino al 1990, quando vi era stato nominato Parroco, ministero che ha svolto fino alla nomina episcopale.

Dal 2001 al 2004 era stato Vicario Foraneo della Forania di San Felice – Arienzo. Il 5 giugno 2004 era stato eletto alla sede vescovile di Ariano Irpino-Lacedonia e ordinato vescovo il 17 luglio dello stesso anno.

Il 21 marzo 2014 era stato trasferito alla sede vescovile di Caserta, dove aveva preso ufficialmente possesso il 18 maggio 2014.

“Chiamatemi Cristo sacerdote e non Giovanni D’Alise” ebbe a dire ad Ariano, nel festeggiare i suoi 40 anni di sacerdozio: “Lodo il signore perché in questi anni, egli è stato sempre vicino e fedele nell’amarmi.”