Il caso Grottaminarda e le prime riflessioni politiche

Rompe il silenzio Rocco De Luca, ex consigliere della sfiduciata amministrazione Cobino

il caso grottaminarda e le prime riflessioni politiche

Rocco De Luca: "Non mi aspettavo che si potesse arrivare ad una rottura così drastica"

Grottaminarda.  

Rocco De Luca, ex consigliere della sfiduciata amministrazione Cobino, fino ad ora è rimasto in silenzio rispetto a polemiche ed accuse registrate nel clima già pre-elettorale decisamente incandescente che sta caratterizzando Grottaminarda dopo la firma di 8 consiglieri davanti al notaio, 4 di maggioranza, 4 di minoranza, ma a oltre tre settimane decide di esprimere il suo punto di vista. 

De Luca perché, a suo avviso, è finito così il mandato Cobino? E soprattutto se lo aspettava?

"Era evidente che ci fossero dei diversi punti di vista all'interno della compagine, ma non mi aspettavo che si potesse arrivare ad una così drastica rottura. Resto dell’avviso che la rottura dei tre assessori con il resto della squadra sia di natura personale e non politica e quindi che le cause vadano ricercate nella sfera dei rapporti personali. E se proprio di ragioni politiche vogliamo parlare, le cause vanno cercate ad Avellino e non a Grottaminarda."

Anche con lei c'è stata rottura?

"I rapporti con coloro che hanno sfiduciato sono rimasti buoni perché cerco di non confondere le amicizie con la politica. Loro hanno fatto una scelta, buona o sbagliata che sia, sarà il popolo a giudicare."

Ha parlato di “diversi punti di vista” all'interno della compagine, anche per lei era così?

"Non sempre mi sono trovato bene con la squadra, infatti, più volte ho confidato al sindaco le cose che non mi piacevano, le lungaggini nel prendere le decisioni e tanto altro. Ho minacciato anche le dimissioni qualche volta, ma poi ho sempre desistito per non tradire il mandato che 366 cittadini mi avevano affidato."

 In questa fase di accordi pre-candidature qual è il suo ruolo?

"In questo momento, in accordo con il gruppo di amici e di parenti che mi supporta, ho deciso di non partecipare alle riunioni che si tengono nei vari salotti. Purtroppo i vari schieramenti sono alla ricerca di persone autorevoli che possono portare la propria squadra alla vittoria, ma lo fanno senza tener conto del carattere e delle propensioni dei possibili componenti. Si stanno creando delle miscele esplosive! Io ho avuto la fortuna di amministrare il paese con a capo un sindaco sempre a disposizione della comunità e di noi amministratori; ho amministrato insieme ad un gruppo di ottimi professionisti, ognuno con il proprio carattere, ma fondamentalmente tutte persone buone, educate e rispettose. Nonostante tutto si è arrivati alla rottura. Immaginiamo di dover condividere il tavolo con persone che già conosci essere diverse e che si sono alleate solo allo scopo di arrivare al potere. Sarebbe impossibile amministrare e quindi significherebbe fare un ulteriore danno alla nostra comunità. Ed io, a queste condizioni preferisco restare a casa."

Che bilancio fa della sua esperienza? Porta comunque con sé qualcosa di positivo?

"Quando mi candidai, nel 2019, presi un impegno con la mia comunità e dissi che mi sarei adoperato per le piccole cose e che avrei lasciato agli altri l’onore e l’onere di impegnarsi per le grandi opere. Sono orgoglioso di aver mantenuto l’impegno, infatti ho provato a dare sempre risposte alla gente, cercando di supportarli nella risoluzione del piccolo problema quotidiano. Cose semplici per noi, ma importantissime e magari difficili per i diretti interessati. Tanto ci sarebbe ancora da fare, soprattutto per i più giovani, infatti nonostante il nostro impegno mancano spazi verdi e luoghi di aggregazione. Io da genitore avverto un vuoto e vorrei fare di più, ma purtroppo quando è arrivato il momento in cui si potevano presentare progetti per un paese migliore siamo stati mandati a casa."

Cosa pensa dello scambio di accuse tra Marcantonio Spera e Giovanni Ianniciello? Chi ha ragione?

"Come in ogni situazione scomoda, a mio avviso, la verità sta nel mezzo. Secondo me i veri motivi che hanno portato alla rottura tra i due li conoscono solo loro e non sono da ricercare solo nella politica locale. Due ottimi professionisti che hanno condiviso il caffè mattutino per quasi 8 anni, non possono litigare per una stupidaggine. Ianniciello lo conosciamo tutti e sappiamo il suo carattere, ma il vicesindaco Spera, insieme ai due assessori Pascuccio e Grillo che facevano capo a lui, aveva la maggioranza della Giunta, pertanto, se avesse voluto, avrebbe potuto far approvare ogni proposta. Come diceva una persona autorevole: Vuoi che ti venga riconosciuto il ruolo, esercitalo! Purtroppo questo non è avvenuto."

Cosa farà per il futuro? Si candiderà? 

"Per il momento resto in attesa. Manca più di un mese per la presentazione delle liste e quindi ogni valutazione è prematura. Mi piacerebbe continuare l’ottimo lavoro avviato con Angelo Cobino, ma se non dovessi ravvisarne la possibilità, mi prenderò un turno di riposo e lavorerò in prospettiva per poter poi competere fra 5 anni, casomai mirando a guidare Grottaminarda, il paese che amo ed in cui ho deciso di trascorrere il resto della mia vita."