"Due anni fa, il 4 settembre 2023, scrivevo di sindaci con la fascia tricolore al petto che, compatti, avrebbero dovuto presentarsi a Montecitorio per chiedere risorse e dignità per i loro cittadini. Un gesto simbolico, certo, ma carico di verità: senza soldi, senza autonomia e senza coraggio, i Comuni restano solo uffici di smistamento della disperazione.
Un anno dopo, il 4 settembre 2024, eravamo già precipitati nel ridicolo. Acqua chiusa alle 14 invece che alle 22, comunicazioni fasulle, cittadini presi in giro. E chi avrebbe dovuto alzare la voce? I sindaci, che non sono spettatori paganti ma soci dell’Alto Calore, azionisti politici di questa farsa. E invece? Silenzio, qualche mugugno di circostanza, e la solita scena da teatrino: “faremo, vedremo, chiederemo”.
Oggi siamo nel 2025. I rubinetti restano a secco, le reti colabrodo, i debiti dell’Acs esplodono, la Regione fa il pesce in barile, e i sindaci? Continuano a indossare la fascia solo per tagliare nastri e fare le foto. Quando si tratta di pretendere investimenti nazionali ed europei per rifare le reti, quando si tratta di bussare a Roma o a Napoli per chiedere fondi e rispetto, allora la fascia sparisce, e con essa la dignità".
E' quanto afferma Domemico Petrillo, da anni in prima linea sul fronte della lotta prima con la vertenza ex Irisbus e oggi sulla crisi idrica.
"La verità è che i sindaci irpini non possono più recitare la parte delle vittime: sono corresponsabili. Hanno nominato vertici incapaci, hanno votato bilanci falsi, hanno accettato aumenti tariffari senza battere ciglio, hanno lasciato marcire l’azienda e la rete. E oggi, mentre i cittadini restano senz’acqua e pagano bollette salate, loro si preoccupano solo di non disturbare il manovratore, di restare seduti al tavolo del potere.
Il punto è semplice: o i sindaci diventano finalmente la voce dei cittadini, o resteranno complici della più grande rapina collettiva che l’Irpinia abbia mai subito. La fascia non è un accessorio da cerimonia: è un simbolo di responsabilità. E di quella, finora, non ne abbiamo vista".
