Più credito alle piccole e medie imprese

Via libera alla camera all'ordine del giorno di D'Agostino

Il via libera all'atto di indirizzo del deputato irpino è stato dato dal Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, Pier Paolo Baretta, intervenuto in Aula a nome del Governo.

Avellino.  

La Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno a firma del parlamentare Angelo D’Agostino che impegna il Governo ad intervenire a sostegno delle Piccole e medie imprese che, stando ai dati di Bankitalia, permangono in una condizione di grave difficoltà di accesso al credito.

Il via libera all'atto di indirizzo del deputato irpino è stato dato dal Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze, Pier Paolo Baretta, intervenuto in Aula a nome del Governo. 

“Le Piccole e medie imprese – scrive D’Agostino - costituiscono l’ossatura del sistema produttivo italiano e, nonostante negli ultimi mesi del 2016 sia proseguita l'espansione del credito nel settore privato, continuano ad avere grosse difficoltà ad ottenere fiducia dalle banche. Stando ai dati del Bollettino statistico della Banca D’Italia si evince, infatti, che la crescita dei prestiti resta decisamente modesta.” 

“Anche uno studio effettuato da Confesercenti - aggiunge il deputato - ha evidenziato che il ‘credit crunch’ ha colpito una parte significativa dell'apparato imprenditoriale italiano: tra il 2010 e il 2016 alle Pmi sono mancati ben 31 miliardi di euro di finanziamenti. Una condizione non giustificabile, anche perché la rischiosità delle piccole imprese non è superiore a quella delle grandi; negli ultimi sei anni – rileva il rapporto – l'incidenza percentuale delle imprese, che impiegano meno di 20 dipendenti, sul totale delle sofferenze bancarie è diminuito di sei punti, passando dal 25,7 per cento al 19,7 per cento". 

“L’auspicio è che l’atto di indirizzo approvato dalla Camera serva a sollecitare l’Esecutivo ad assumere iniziative che servano a dare ossigeno alle Pmi, consentendo in molti casi il riavvio di attività ferme e in tanti altri nuovi investimenti. Un modo – chiude D’Agostino – per sollecitare la crescita e favorire nuove assunzioni.

Redazione Av