Ospedale "Landolfi", chirurghi in stato di agitazione

La Uil evidenzia criticità e chiede soluzioni ai vertici del presidio

Solofra.  

Ospedale in affanno, sanitari in stato di agitazione. Parte la mobilitazione al «Landolfi» di Solofra, dove i referenti sindacali della Uil denunciano disagi crescenti che si ripercuoterebbero sulla qualità del servizio ai cittadini. Nel presidio della città della concia si registrano disagi crescenti malgrado l’aggregazione al «Moscati» di Avellino e le promesse di potenziamento, che secondo Gaetano Venezia della Uil a nulla sarebbero servite. Ora è il personale di Chirurgia generale e di Pronto Soccorso iscritto alla Uil Sanità a proclamare lo stato di agitazione e a richiedere la procedura conciliativa. Questo il documento diffuso: «Presso il reparto di Chirurgia Generale del Presidio Ospedaliero di Solofra, i Dirigentimedici, in palese difformità con quanto previsto nella stragrande maggioranza degli ospedali italiani, e nella stessa Azienda, sono i soli a svolgere la turnazione di guardia attiva in Pronto Soccorso nella misura di oltre il 50% dell’intera attività lavorativa, assorbendo la maggior parte dell’attività professionale. Tale attività obbliga a svolgere l’’impegno lavorativo al di fuori del Dipartimento di appartenenza in quanto il Pronto Soccorso afferisce a quello di Emergenza, come confermato anche dal Direttore Generale dell’Azienda Moscati con propria deliberazione 882 del 25 settembre 2019. Pertanto dette unità professionali vengono sottratte ai loro obblighi contrattuali, quelli di Reparto, Sala operatoria (poche giornate al mese) e Ambulatoriale, per essere impegnate prevalentemente in un ambito del quale non hanno specifica competenza, determinando l’impossibilità di costituire un’equipe operatoria h24». Lo scorso 14 ottobre, a seguito di un incontro con la Direzione generale, si era proceduto alla sospensione della conciliazione convocata presso il Prefetto di Avellino  grazie alle rassicurazioni ricevute sulla valutazione delle criticità rappresentate. «La Direzione strategica - prosegue la nota - si era impegnata a convocare la scrivente Organizzazione sindacale entro il 25 ottobre successivo per comunicare le loro determinazioni in merito a quanto prospettato, termine prorogato per la metà del mese di novembre. In considerazione del fatto che a tutt’oggi questa Organizzazione sindacale non ha ricevuto alcuna comunicazione in ordine alle criticità più volte evidenziate, dei tempi di organizzazione dei dipartimenti individuati e delle possibili soluzioni momentanee organizzative del reparto di Chirurgia Generale e del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Solofra, nell’evidenziare i disagi non più tollerabili che stanno pregiudicando l’equilibrio psico – fisico del personale dipendente, dovuto anche ad una turnazione non proprio in linea con le disposizioni contrattuali in vigore, proclama lo stato di agitazione del personale iscritto a questa Organizzazione e chiede l’esperimento della procedura conciliativa».

Un documento, quello diffuso, firmato dal coordinatore regionale dell’Area Medica, Raffaele Tortoriello e dal segretario Uil Gaetano Venezia, che chiedono soluzioni immediate per risolvere l'annosa questione della cronica carenza di personale nel comparto sanità.