Voto, I popolari vanno da soli. Cipriano: il nemico è a destra

Del Giudice in una nota contesta la candidatura di Cipriano: "ci organizziamo di conseguenza"

Il candidato del Pd prosegue le consultazioni per le liste: "Pronti a presentare la coalizione dopo Pasqua" e avverte: "Il problema è affrontare l'avanzata della lega, dei populismi e delle destre".

Avellino.  

Nonostante gli appelli all'unità che arrivano ogni giorno dagli schieramenti in campo per le prossime amministrative ad Avellino l'imperativo invece sembra essere "dividiamoci" a tutti i livelli. Nei partiti, tra le stesse correnti, nei condomini e tra vecchi compagni di banco, da destra a sinistra e nemmeno il centro sembra sia immune al virus dell'atomizzazione. 

L'ufficializzazione di Luca Cipriano a candidato sindaco del Pd non è proprio piaciuta ai popolari di De mita che erano pronti a sostenere un centrosinistra ampio. In queste ore si consuma l'ennesima frattura: mentre uno degli esponenti di punta dei centristi, il consigliere regionale Maurizio Petracca, ha scelto di continuare a dialogare con i dem di Via Tagliamento, il segretario provinciale di “L'Italia è Popolare” Giuseppe Del Giudice contesta con una nota ufficiale l'investitura di Cipriano.

“All’esito di un percorso controverso dobbiamo prendere atto che la realtà delle cose non è quella di un nostro isolamento, ma di un’area democratica ridotta ad isole senza legami – si legge nella nota - Non ci siamo fatti impensierire dalle frizioni iniziali e dalla ansia di conservazione di ruoli, intendendole come l’anchilosi di un corpo fermo da tempo. Era per noi impensabile che, dinanzi a questo passaggio e con questi obiettivi, ci si riducesse a puerili espedienti, per affrettarsi a determinare candidature politicamente incolori, abdicando finanche al compito naturale dei partiti, quello di costruire alleanze.Due assemblee pubbliche aperte, una riunione più tradizionale, decine di interviste, una lunga serie di parole impegnative, tutto questo bruciato in una settimana di contorsioni interne al PD, concluse da una comunicazione imbarazzante".

"Nella fretta, chi ha realizzato questa operazione non si è reso conto che si lascia alle spalle un PD diviso almeno in tre pezzi; non c’è più alcuna coalizione tra forze politiche, ma un patto tra individui - continua la nota -  e soprattutto, si mettono insieme soggetti che meno di un anno fa hanno consumato uno scontro ben oltre la politica, senza che si sia data una comprensibile spiegazione. Nulla a che vedere con le ambizioni iniziali” - continua Del Giudice che a un certo punto della sua analisi esprime il desiderio “non velleitario che si potesse recuperare lo spirito iniziale”. Ma se questo non fosse possibile, aggiunde Del Giudice, non ci spaventa: “Nel corso degli ultimi 11 anni siamo stati all’opposizione dei governi di questa città, altri erano in giunta e negli enti, quando si consumavano quei fatti che paradossalmente vengono denunciati dagli stessi protagonisti. Nel corso di questi 11 anni, non solo nell’aula del consiglio comunale, ma dalle diverse posizioni di rappresentanza espresse, abbiamo sempre costruito soluzioni per il bene di Avellino, al di là dei colori politici. Il nostro essere Popolari è in questo tratto distintivo che ci impone di evitare di cadere nell’errore per un finto conformismo senza politica. Il PD dovrebbe riflettere sulle conseguenze di quanto si sta determinando. Questa sarà la nostra posizione. Continueremo a dire cosa fare per il bene della città; e continueremo a dire, mai come questa volta, che il re è nudo: si sta facendo una scelta clamorosamente contraddittoria. Organizzandoci di conseguenza”.

In sostanza i Popolari lanciano un ultimo segnale, o meglio esprimono un desiderio che a questo punto è difficile venga quanto meno preso in considerazione. Quale potrebbe essere la conseguenza non è dato saperlo, probabilmente decideranno di correre da soli, ma non è escluso un appoggio al progetto di centrosinistra alternativo nato ieri con l'investitura di Amalio Santoro.

Nel frattempo Luca Cipriano continua il giro di consultazioni per la formazione delle liste. Si susseguono gli incontri con comitati, forze sociali, associazioni culturali. “Un modo diverso di consultare la città – ha detto – non incontri da prima Repubblica. Ma non ho niente contri i partiti – precisa – non con quelli capaci di rinnovarsi e fare autocritica. No ai partiti incrostati, ai partiti bluff che vanno al governo e poi non fanno quello che dicono”. 

Subito dopo Pasqua - assicura Cipriano - siamo pronti a presentare la coalizione”. Il candidato ha chiesto che ci sia un rinnovamento dei nomi almeno del cinquanta per cento. “Una richiesta non da tutti gradita ma necessaria – ha dichiarato nel corso di un incontro promosso dall'Associazione Ossigeno alla Chiesa del Carmine di Avellino. È stata l'occasione per smorzare i toni del confronto elettorale che già si annuncia durissimo, soprattutto nell'area di centrosinistra.

“Ma è sbagliato dire che la partita si gioca solo in metà campo – sottolinea Cipriano - c'è purtroppo ancora una volta un centrosinistra diviso ma è una costante nella storia di in questa città, c'è una candidatura espressa rispetto alla figura di Amalio Santoro, vedremo se sarà un fatto epocale o un se sarà un progetto di bandiera, di mera rappresentanza”.

“Il problema è affrontare l'avanzata della lega, dei populismi e delle destre che anche al sud e anche ad Avellino continua a crescere. Del resto nessuno è immune ai problemi, anche in quella parte Lega e Cinque stelle dimostrano di avere i problemi che avevano gli altri e dunque almeno da questo punto di vista bisogna giocare in campo assolutamente neutrale” conclude Cipriano.