Forza Italia, è guerra aperta tra Martusciello e Sibilia

Da mesi l'eurodeputato ha ingaggiato una feroce lotta intestina contro il coordinamento campano

Sibilia: "Martusciello viene a calare nomi di candidati con metodi discutibili, e non sa nulla di questa realtà. Il consigliere comunale di Forza Italia è Preziosi. La Carfagna? Ha un progetto serio"

Avellino.  

È una guerra fredda quella in atto dentro Forza Italia tanto a livello nazionale quanto fra i parlamentari campani e dentro i singoli territori da Napoli ad Avellino. Una guerra che dura da mesi, ma che viene combattuta a distanza senza mai addivenire a qualcosa che assomigli alla resa dei conti finale. L'ultimo capitolo della saga ce lo consegna ancora una volta l'europarlamentare Fulvio Martusciello dopo aver investito il suo “delfino” locale Antonio Aufiero, ex sindaco di Pratola Serra, a candidato per le prossime regionali. In un solo colpo Martusciello fa strage di papabili in Irpinia a partire dall'ex sindaco di Montella Ferruccio Capone che è costretto ad ingoiare il rospo proprio durante il brindisi augurale organizzato presso il Bar Moccia.

Ma il vero obiettivo di Martusciello ancora una volta è il coordinatore provinciale di Forza Italia, il deputato Cosimo Sibilia. “In questa provincia manca un’organizzazione degna di Forza Italia. Dal 1994 c'è sempre la stessa persona - ha detto Martusciello riferendosi a Sibilia  -. Considerando i suoi impegni nello sport, è giusto che Sibilia lasci lo spazio ad altri” e poi aggiunge velenoso: «Non ho mai chiesto voti a Sibilia perché non ne ha. Non è un caso che ad Avellino non abbiamo eletto neanche un consigliere comunale”.

Immediata arriva la dura replica del deputato irpino che parafrasando Salvini (quando rispose a Lapo Elkan sui migranti) dice: “Da Martusciello dichiarazioni stupefacenti! Venire in Irpinia e calare il nome del candidato alle regionali senza essersi confrontato con nessuno, è una vera e propria invasione di campo. Innanzitutto vorrei informare il collega che il nostro consigliere comunale ad Avellino c'è e si chiama Dino Preziosi. Se fosse veramente attento a quello che accade in Irpinia, Martusciello saprebbe anche che oltre al suo pupillo Aufiero ci sono altri nomi validi e che per le candidature alle regionali preferiamo seguire modelli di coinvolgimento e confronto, senza imposizioni o fughe in avanti che non giovano a nessuno, tanto meno al suo pupillo che è stato già candidato alle regionali del 2015 con la lista Noi Sud. Quanto al mio ruolo di coordinatore del partito ricordo ancora a Martusciello che sono stati gli elettori e i militanti nel 2011 a chiedermi di guidare ancora Forza Italia in Irpinia”.

La controreplica di Martusciello è affidata a un'altra nota stampa: "Sarebbe opportuno spiegare a Sibilia che quel campo non è il suo, ma è di tutti, e che continuare a ragionare con una gestione privatistica di Forza Italia, lo porterà a continuare a perdere ogni elezione. Si interroghi Sibilia sul perché nel suo paese non è riuscito a vincere le elezioni comunali. A Mercogliano c'è un sindaco molto bravo Vittorio D’Alessio. Vada a lezione da lui. Così capirà come si vincono le elezioni" - conclude Martusciello.

Una lotta senza quartiere che passa per Pratola Serra e arriva a Piazza Bovio e poi dritto a Palazzo Grazioli. Ma che cosa sta accadendo dentro Forza Italia?  Nuovi movimenti e voci libere al Sud, cambi di casacca al Nord, diatribe interne  tra avvicinamenti a Salvini e Meloni, e fughe verso l’incognita Renzi, con la certezza che in molti non rientreranno in Parlamento. Gli azzurri sono spaccati. La parabola del partito di Berlusconi è oggettivamente in fase calante, come il suo leader, che prova invano a non farsi schiacciare dalla Lega. Pur di ipotecare il candidato presidente in Campania e dare una lezione alla “ribelle” Mara Carfagna, Berlusconi a novembre ha buttato lì il nome di Stefano Caldoro per le regionali (per la terza volta) scatenando il putiferio. Intorno a Berlusconi quello che si può definire il cerchio magico si è via via ristretto, ma di questo gruppo di fedelissimi fa ancora parte proprio l'europarlamentare partenopeo Fulvio Martusciello.

Non è ancora chiaro però perché Martusciello abbia ingaggiato questa feroce guerra intestina, aprendo, subito dopo la sua elezione al parlamento europeo, un fronte di fuoco contro il coordinamento regionale e locale del partito e contro quasi tutta la rappresentanza parlamentare, molti dei quali  oggi si raccolgono  intorno alla figura di Mara Carfagna. Martusciello invoca il rinnovamento, spinge per i giovani amministratori, dice che è giunto il momento di cambiare, di rilanciare, far entrare aria fresca e aprirsi alla società civile. Cose condivisibili se non fosse per il metodo, a dir poco stalinista, che si sta usando per mandare a casa la vecchia nomenclatura.

Alla vice presidente della Camera Martusciello ha chiesto di “tornare dolce come nel 2009” un modo nemmeno tanto discreto per consigliare alla ex ministra salernitana di tornare ad essere remissiva e stare al suo posto. Di fatto però l'associazione della Carfagna ha aperto interrogativi e liberato voci che fino a ieri non arrivavano nemmeno a sognare di esprimersi tra i berluscones. Sono quelli che non vogliono fare da codacchio a Salvini e rivendicano il riconoscimento di un ruolo e di una lunga militanza sui territori. 

Tra i sostenitori di Mara c'è anche Cosimo Sibilia. Il deputato irpino e attuale presidente della Lega Nazionale Dilettanti non nasconde la sua “forte simpatia” per il movimento della Carfagna: “Un progetto serio, a cui guardo con interesse ma da dentro Forza Italia, il mio partito. Io sono e resto dentro Forza Italia convintamente, e mi auguro che si ristabilisca al più presto un clima sereno di confronto interno, di condivisione, senza imposizioni calate dall'alto. Tutti siamo consapevoli che una sintesi sulle posizioni in campo, alla fine, andrà comunque trovata prima delle Regionali. Il centrodestra è dato in vantaggio ma non per questo dobbiamo ritenere il risultato scontato. Vale la pena ricordare anche a Martusciello che lo scenario politico attuale è in grande e rapida trasformazione. Da qui a un mese tutto può ancora cambiare”.