Draghi, il prossimo premier è di origini irpine

I suoi nonni erano di Monteverde, un borgo bellissimo dell’Alta Irpinia

draghi il prossimo premier e di origini irpine

Ecco chi è l'uomo a cui toccherà probabilmente guidare il Paese fuori dalla crisi. Mario Draghi è stato definito al termine del suo mandato da numero uno della Bce «il più importante uomo di stato europeo dell’ultimo decennio».

Avellino.  

Tra poche ore toccherà a lui, a Mario Draghi, ex presidente della BCE, tentare di formare un governo istituzionale che goda di una ampia base parlamentare. Ma non tutti sanno che l’economista, accademico, banchiere e dirigente pubblico italiano che da molti mesi è invocato come salvatore della patria, l’uomo che potrebbe mettere d’accordo tutte le forze politiche -compreso Renzi - e ricevere la fiducia per traghettare il Paese verso l’uscita – si spera – dall’emergenza sanitaria ed economica del Covid 19, ha origini irpine.

I suoi nonni erano di Monteverde, un borgo bellissimo dell’Alta Irpinia, dove vivono poco più di 700 abitanti, e dove dal 2006 si realizza uno degli eventi più suggestivi promossi dal territorio, il Grande Spettacolo dell'Acqua.

I nonni materni, farmacisti, e la madre di Mario Draghi, Gilda Mancini,  erano originari di questo paese che si erge su di un'impervia altura nell’Irpinia Orientale, situata a cavallo tra il torrente Osento e il fiume Ofanto e dove negli ultimi dieci anni nidifica la rarissima cicogna nera.

I suoi genitori vivevano a Roma quando è venuto alla luce Mario, il 3 settembre del 1947. A soli 15 anni Mario e i suoi due fratelli vivono un dramma familiare: la morte di entrambi i genitori. Mario Draghi cresce quindi insieme alla zia, la  sorella del padre, nella capitale e nello stesso tempo è lui a prendersi cura dei suoi fratelli, una situazione che lo obbliga a maturare presto. «Ricordo che a sedici anni al rientro da una vacanza al mare con un amico, lui poteva fare quello che voleva, io invece trovai a casa ad aspettarmi un cumulo di corrispondenza da sbrigare e di bollette da pagare» si legge nel libro di Jana Randow e Alessandro Speciale, "Mario Draghi, l’artefice: la vera storia dell’uomo che ha salvato l’euro (Rizzoli). Da quel momento della sua vita  nasce la sua «religione del lavoro», tratto che gli permetterà di guadagnare stima e ammirazione a più livelli. Puntuale (il suo orologio è regolato con cinque minuti in anticipo), non perde tempo, non si fa problemi a interrompere l’interlocutore quando lo ritiene necessario. La sua lunga carriera passa per gli studi dai gesuiti, insieme a compagni improbabili come Luca Cordero di Montezemolo e Giancarlo Magalli. Qui, ricordano gli autori, impara sempre a «domandarsi il “perché” di ogni cosa», ed è un tratto su cui scherza volentieri con José Manuel Gonzalez Paramo, membro del comitato esecutivo della Bce dal 2004 al 2012. All’epoca i compagni lo rispettavano per la sua bravura ma lo prendevano in giro per il suo aspetto, sempre curatissimo e mai fuori posto.

A Roma si è formato, laureandosi all'Università degli Studi La Sapienza ma poi ha proseguito con la specializzazione nel prestigioso Mit di Boston negli Usa e l’incontro con illustri economisti come Federico Caffè prima e poi i protagonisti della scena mondiale dell’economia: Olivier Blanchard, Lucas Papademos, Francesco Giavazzi, Ben Bernanke. Poi il lavoro da Goldman Sachs che gli permette di entrare nel cuore del sistema bancario. 

Già professore universitario, negli anni ’90 diventa alto funzionario del Ministero del Tesoro, poi è alla guida della Banca d’Italia. Nel 2011 viene ufficializzata la sua nomina come Presidente della Banca Centrale Europea. Nel 2012 una frase di Draghi entra nella storia: whatever it takes (“costi quel che costi”), riferito al fatto che la Banca Centrale Europea avrebbe fatto il possibile per salvare l’Euro. 

Carattere e grande talento. Mario Draghi è stato definito al termine del suo mandato da numero uno della Bce «il più importante uomo di stato europeo dell’ultimo decennio».

Draghi a breve riceverà ufficialmente l’incarico di formare un nuovo governo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.