Avellino, Comune inchiodato da debiti e spese allegre. Noi? Caliamo il jolly

I revisori segnalano 9 milioni di disavanzo da recuperare in dodici mesi: stop agli eventi

avellino comune inchiodato da debiti e spese allegre noi caliamo il jolly

Il Comune sull’orlo del dissesto dopo la gestione Festa-Nargi. La commissaria corre ai ripari: tagli già in corso, bloccate spese discrezionali, a rischio servizi e progetti culturali

Avellino.  

Un buco da 9 milioni nei conti comunali. È una vera e propria corsa contro il tempo quella che attende il Comune di Avellino. Secondo l’ultima informativa trasmessa dai revisori dei conti alla commissaria prefettizia Giuliana Perrotta, l’ente deve recuperare ben 9 milioni di euro entro la fine del 2025 per evitare il dissesto finanziario. Una cifra enorme, che fotografa lo stato critico delle finanze comunali, eredità pesante delle passate gestioni amministrative targate Gianluca Festa e Laura Nargi.

Il documento dei revisori non lascia spazio a interpretazioni: senza un piano di rientro immediato e credibile, il rischio default è concreto. La commissaria, insediata dopo le dimissioni anticipate del sindaco Festa, ha già avviato un’attenta ricognizione di bilancio e ordinato i primi tagli, nella direzione di una rigida spending review.

Stop agli eventi: le prime vittime della cura dimagrante

Le misure messe in campo prevedono l’azzeramento di tutte le spese non obbligatorie. I primi a farne le spese sono stati eventi, iniziative culturali e sponsorizzazioni. Il Comune, infatti, ha sospeso ogni contributo a manifestazioni, festival e rassegne, cancellando in un colpo solo l’intero calendario di appuntamenti previsti per l’estate e l’autunno.

Una decisione che ha scatenato malumori nel mondo dell’associazionismo e della cultura locale, ma che si è resa necessaria per fare fronte a una situazione che gli stessi tecnici definiscono “drammatica”. L’obiettivo è chiaro: ridurre il disavanzo strutturale, evitando nuove spese che aggraverebbero ulteriormente il quadro contabile.

Sotto la lente i residui attivi e le partite irrisolte

A pesare sui conti non sono soltanto le spese vive, ma anche la gestione opaca dei residui attivi – cioè i crediti vantati dall’ente – e una serie di partite irrisolte che da anni si trascinano senza soluzione. Molte voci del bilancio, secondo i revisori, presentano criticità che devono essere analizzate una per una.

Tra le anomalie segnalate ci sono entrate sovrastimate, poste difficilmente esigibili e mancate riscossioni che compromettono l’equilibrio economico. Per questo, si profila all’orizzonte una revisione radicale del bilancio, con possibili ripercussioni anche su servizi essenziali se non si riuscirà ad attivare nuove entrate o trasferimenti straordinari.

Un’eredità ingombrante e polemiche politiche

La situazione attuale rappresenta l’epilogo di anni turbolenti per la politica avellinese. L’ex sindaco Festa (Nargi è mai stata sindaco veramente?), già al centro di polemiche per una gestione giudicata da molti allegra e poco trasparente, lascia ora un’eredità che rischia di travolgere anche il futuro dell’ente.

La commissaria D’Agostino si trova così a gestire un’emergenza complessa, con poteri limitati e tempi ristretti. Il rischio dissesto non è solo una questione tecnica: se dovesse materializzarsi, comporterebbe tagli pesantissimi ai servizi, aumento delle tasse locali e blocco delle assunzioni per anni.

Quali scenari per il futuro?

In assenza di un’amministrazione politica, sarà il lavoro della struttura tecnica e della prefettura a dettare la linea nei prossimi mesi. Le soluzioni possibili sono poche e tutte difficili: o si avvia un piano straordinario di rientro pluriennale, con l’aiuto del Ministero dell’Interno, oppure si va verso il dissesto controllato, con le conseguenze che ciò comporta.

Nel frattempo, i cittadini cominciano a vedere gli effetti di questa crisi: niente più eventi, stop ai bandi per le attività giovanili, tagli al verde pubblico, rinvii nelle manutenzioni. E all’orizzonte, l’ennesimo autunno caldo per una città che da anni attende stabilità e risposte concrete. Ma noi siamo pronti a calare il jolly. Buoni sorrisi a tutti.