Morto Luigi Mainolfi, il volto nobile del socialismo irpino

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Avellino.  

Luigi Mainolfi, protagonista della politica irpina e figura chiave nella cultura locale, si è spento lasciando un’eredità di impegno, autenticità e umanità rare. Il suo contributo, dall’Amministrazione provinciale alle battaglie per lo sviluppo, passando per la promozione artistica e culturale, lo consacra tra gli ultimi “politici galantuomini” della nostra terra.

Originario di Rotondi (provincia di Avellino), nato nel novembre del 1938, Luigi Mainolfi ha incarnato lo spirito della seconda repubblica italiana: socialista, animatore di comunità e uomo di cultura. Fu consigliere comunale per oltre trent'anni nel suo paese natale e assessore in più riprese, dimostrando una presenza costante e umana nelle istituzioni.

La sua carriera provinciale fu intensa e coerente con i valori che predicava: consigliere provinciale dal 1999 al 2004 e assessore provinciale dal 2004 al 2008, impegnato nei settori dell’istruzione, sviluppo economico e impiantistica sportiva. Mainolfi non era un politico di belle parole, ma di proposte concrete: propose un orientamento scolastico efficace per i giovani e un piano di valorizzazione dei beni culturali in movimento, giudicato “geniale” da Marino Niola – purtroppo ignorato dalla maggioranza.

Fu anche tra i promotori del “Comitato provinciale per lo sviluppo”, voluto nel 2000 per un’Irpinia finalmente coesa e viva, invece lasciato nel dimenticatoio dalle amministrazioni successive.

Non poteva essere altrimenti: il socialista irpino era anche scrittore, fondatore di cooperative culturali e animatore del dibattito intellettuale. Collaborò con testate giornalistiche, fu ideatore della cooperativa editoriale Hirpus e pubblicò numerosi volumi che spaziano dalla riflessione politica («I cento fiori del riformismo») a quella culturale («Imperialismo culturale e Imperialismo economico»).

Il suo pensiero fu sempre propositivo (“proporre non criticare”), come testimonia il suo tentativo sincero di istituire, negli anni Duemila, un corso universitario di gastronomia a Avellino, sfruttando canali con atenei americani interessati ai nostri studenti e al patrimonio mediterraneo – proposto con entusiasmo ma ignorato dalla giunta provinciale.

Luigi Mainolfi era un uomo d’altri tempi, gentile, concreto, visionario e rigoroso. Un “galantuomo” pronto a servire la comunità con silenziosa passione. La sua vicenda testimonia quanto la politica – quando animata da valori sinceri – possa ancora fare la differenza nei territori. La sua scomparsa ci lascia orfani, ma il suo esempio resta vivo nei cuori di chi crede nella buona politica, nel valore delle idee e nel futuro di questa terra.