Una sola città, una sfida comune. Santoro: «Su Monteforte diamoci una svegliata»

Assemblea pubblica in città: nasce il coordinamento “Avellino Hinterland”

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Urbanistica, politica e legalità al centro del dibattito: Santoro rilancia il tema della discontinuità democratica

Avellino.  

L’idea è ambiziosa e guarda oltre i confini amministrativi. Avellino, Atripalda, Mercogliano e Monteforte Irpino: quattro realtà connesse da strade, servizi, dinamiche sociali ed economiche che spesso si intrecciano senza trovare un vero coordinamento politico e culturale. Per questo nasce l’iniziativa “Una sola città – Armonia e sviluppo”, promossa dal coordinamento territoriale Avellino Hinterland, che terrà la sua prima assemblea pubblica il 22 settembre al Circolo della Stampa.

Tra gli animatori dell’appuntamento ci sarà Amalio Santoro, coordinatore del gruppo Si può e già consigliere comunale della sinistrra illuminata ad Avellino. La sua proposta non si limita alle questioni urbanistiche e di pianificazione, pur decisive in un’area che vive di interdipendenze quotidiane, ma tocca anche il modo stesso di concepire la politica. Un caso emblematico è quello di Monteforte Irpino, dove il consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche e la comunità si prepara a tornare al voto. «Su questa vicenda», secondo Santoro, «pesa un silenzio preoccupante: pochi ne parlano apertamente, e mentre ci si avvicina alle elezioni regionali, diversi politici preferiscono “turarsi il naso” e intrattenere rapporti con ex amministratori locali pur di strappare qualche preferenza in più».

Il coordinatore richiama un precedente storico: il Comune di Quindici, più volte travolto dagli scioglimenti per infiltrazioni mafiose, divenne in passato il terreno di una straordinaria reazione civile e democratica. Allora la società civile e la politica seppero “forzare” le candidature, portando alla guida del paese figure esterne, simbolo di un riscatto collettivo. Una scelta difficile ma necessaria per affermare l’idea che la legalità non può essere un optional.

Da qui l’invito a non normalizzare situazioni che rischiano di compromettere la credibilità stessa della politica. Santoro propone di organizzare un banchetto e raccogliere firme per chiedere discontinuità e segnalare con forza che certe pratiche non possono essere accettate come inevitabili.

Se non si sollevano questioni scomode, si rischia di assumere la rassegnazione come regola, in una stagione politica sempre più distratta, fatta di annunci e titoli ma povera di idee”, ha dichiarato sottolienando con estrema chiarezza: «Basta guardare dall'altra parte: quanto accaduto a Monteforte non può essere considerata una distrazione».

L’assemblea del 22 settembre vuole dunque aprire un percorso condiviso: un laboratorio civico per discutere di urbanistica, sviluppo, politica e legalità, con la consapevolezza che il futuro dell’area vasta passa dalla capacità di fare comunità e di pretendere trasparenza.