"Così oggi aiuto uno degli assassini di mio marito" | FOTO

Carcere minorile di Airola. La testimonianza della vedova Montanino, vittima innocente di camorra

Un concerto e un incontro organizzato dal garante per i detenuti in Campania, Samuele Ciambriello: "Le nostre iniziative devono essere un ponte per i giovani reclusi verso la legalità"

Airola.  

“Non potevo chiudere gli occhi rispetto alla sua richiesta di incontrarmi. Il perdono appartiene a Dio, ma la riconciliazione appartiene a noi. E per questo ho accettato di incontrare uno degli assassini di mio marito e di aiutarlo a ricominciare una nuova vita. Al primo incontro l'ho abbracciato e gli ho detto: da oggi in poi possiamo fare tante cose insieme. Mi devi aiutare a cambiare te stesso e tanti altri ragazzi come te”.

Lucia Di Mauro, vedova della guardia giurata Gaetano Montanino, ucciso dalla camorra a Napoli agosto del 2009 questa mattina ha guardato dritto negli occhi i giovani detenuti dell'istituto di pena di Airola. L'occasione è stata offerta grazie a un'iniziativa del Garante per i detenuti campani, Samuele Ciambriello. Un concerto “#animadistrega” con la partecipazione della cantautrice Vincenza Purgato, poi la testimonianza della signora Di Mauro, accolta nel carcere minorile dalla direttrice Marianna Adanti – numero uno anche dell'Istituto di pena di Sant'Angelo dei Lombardi -, dagli agenti della Polizia Penitenziaria e da numerose associazioni che hanno partecipato all'evento che ha visto anche la partecipazione di alcuni familiari dei giovani detenuti che hanno potuto trascorrere qualche ora con i propri 'ragazzi'.

“Io vi supplico – ha esortato la vedova Montanino - con il cuore di una mamma: vi chiedo di uscire da qui cambiati per cominciare una nuova vita magari con l'aiuto di qualche imprenditore che torni a credere in voi. A noi colpiti tocca credere in un percorso di recupero. Devete uscire cambiati da queste strutture”.

Lucia Di Mauro ha ripercorso quindi l'intera storia che l'ha vista prima vittima, con l'uccisione del suo amato marito, poi protagonista con la voglia di aiutare uno degli assassini, all'epoca minorenne, del marito.
“Durante il nostro percorso non semplice ho conosciuto la sua giovane moglie, i figli. Uscito dal carcere grazie ad una pena alternativa è stato possibile aiutarlo a trovare un lavoro, a comprare un'auto, a reinserirsi nella società civile”. Una forza ed un coraggio incredibile quelli dimostrati da Lucia che giorno dopo giorno porta la sua storia ovunque, con varie iniziative in Campania e non solo.

Il garante per i detenuti Samuele Ciambriello ha rimarcato come “le vittime innocenti entrano nelle carceri non per buonismo ma perchè devono testimoniare come il carcere deve rieducare. La tua testimonianza – ha ribadito Cimbriello rivolgendosi a Lucia - per questi giovani è importante. Solo chi ha queste cicatrici, solo il vostro dolore può essere compreso fino in fondo da chi ha commesso errori ed oggi si trova recluso in questa struttura”.

“La Purgato ha regalato ai giovani ristretti un momento musicale, portando la loro mente verso ciò che a loro piace”. Così la direttrice Marianna Adanti che ha rimarcato l'importanza dell'incontro anche con la vedova Montanini: “La massima espressione di giustizia riparativa. Un incontro forte scandito da un dolore ancora forte che va negli istituti di pena a raccontare la sua storia”.