"23 novembre 1980 e la terra tremò"

Il triste ricordo di una lettrice: mi voltai e la casa dei nonni a Mirabella Eclano non c'era più

23 novembre 1980 e la terra tremo
Benevento.  

Quarant'anni fa in Italia si aprì una ferita importante dalla quale ancora oggi emergono ricordi e racconti tragici. Quarant'anni, tanti sono passati dal terribile terremoto che sconquassò Irpinia e Sannio. Un momento tragico scandito anche dalla nascita della Protezione Civile nazionale grazie a Giuseppe Zamberletti chiamato in quelle terre dal Governo per coordinare soccorsi e ricostruzione. Tanto è cambiato da allora ma non sono cambiate le storie. Oggi per il 40esimo anniversario di quella tragedia ospitiamo il racconto di Bernardina Aiello, all'epoca bambina che insieme alla madre, in dolce attesa, si salvò. Quando riuscirono a scendere in strada tutti si resero conto che il palazzo dove vivevano i nonni a Mirabella Eclano era caduto. Era stato raso al suolo pochi minuti dopo che la famiglia di Bernardina aveva lasciato lo stabile per far rientro presso la loro casa.

“Domenica 23 novembre 1980. Come ogni domenica io, bambina, la mia mamma in dolce attesa della mia seconda sorella e papà pranziamo dai miei nonni paterni che vivono nel cuore del paese, Mirabella Eclano, nel palazzo Cappuccio, sede anche di un circolo in corso Umberto I. Verso le 19 ci salutiamo, la mia mamma ha piccoli dolori e così torniamo a casa, un palazzone nuovo. Mio papà va a comprare qualcosina per la cena mentre io resto a giocare con le bambole, accanto a me mamma. Domenica 23 novembre 1980 ore 19:34:52... la terra tremò. 90 secondi tanti... troppi. 90 secondi che hanno spezzato vite, cancellato strade, case, storie e legami di intere famiglie. 90 secondi che hanno attraversato 687 comuni tra Campania, Basilicata e Puglia. Grida di dolore: 2914 vittime, 8848 feriti e 280mila sfollati. Non so come, ma io e la mia mamma riusciamo, dopo alcuni tentativi, ad aprire la porta e scendere giù. Strette l'una all'altra, veloci lungo le rampe delle scale che sembravano non finire mai. Intanto quel palazzo in corso Umberto I non c’è più e ha strappato via, inghiottito tra la polvere e macerie i miei nonni ed altri affetti. Quel giorno, quella data ha per sempre cambiato la vita di tutti noi. 23 novembre 1980 per non dimenticare!