Bernini: "Unisannio esempio. Facoltà di medicina qui? Non posso rispondere io"

Il Ministro per l'Università e per la Ricerca inaugura l'anno accademico di Unisannio

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Benevento.  

Il ministro Bernini nel Sannio per l' inaugurazione dell' anno accademico dell'Ateneo Sannita. Prime battute con i cronisti per il Ministro che ha dichiarato: "Governo pronto e aree interne hanno creato una grande offerta. Unisannio esempio. Sta lavorando molto bene. La nostra sfida è tenere i nostri laureati qui, quasi il trenta per cento va a lavorare fuori e non va bene. Creare un sistema per lavorare qui".

Medicina: "Bisogna fare presto, ma per formare un medico ci vogliono dieci anni. Ci tengo molto al tavolo perché dobbiamo conciliare il diritto allo studio con le possibilità che ci sono". 

Questione Stipendi differenziati: "Nessuno ha ricetta magica, ma dobbiamo portare i territori a un livello di equilibrio come chiede il Pnrr".

Università di medicina nel Sannio: "Non so, non è una risposta che posso dare io, al momento vista la complessità". 

Il sindaco Mastella: "Università Medicina sarebbe importantissima"

Interviene il sindaco di Benevento Mastella: "Al Ministro Bernini do il benvenuto. Guerra ucraina ha scavato nella povertà, in particolare nei nostri territori. Università ha il dovere di determinare nelle nostre realtà sviluppo e coscienza del luogo dove si vive. Unisannio è università dell'osso: vorremmo ci fosse anche recupero di carne vitale per la nostra gente. Ricordo la ministra Falcucci cui si deve l'università di Benevento: le abbiamo dedicato una strada. Vorremmo che questa Università avesse Facoltà di Medicina: questo pone perplessità, nel momento in cui si sta discutendo del numero chiuso. Non sono né parlamentare proponente né ho voce in capitolo, mi auguro la Bernini dia diritto di asilo a questa idea, verrebbe ricordata anche lei nella storia della comunità". 

Le Parole del Rettore

Il Rettore Canfora: "Cerimonia di oggi ha significato particolare. È il nostro venticinquesimo anno di vita... in Italia età università si misura in secoli, 25 anni possono sembrare irrisori. Abbiamo una duplice sfida: quella dell'eccellenza e quella del territorio. Realizzato un sistema connesso dell'Università con la città. Siamo convinti di poter usare spazi di crescita e di apprendimento che altri atenei non riescono a creare. Ciò senza rinunciare ad essere porta aperta al mondo con scambi con atenei europei ed extraeuropei: oggi abbiamo studenti da Camerun, Niger e Nigeria in collaborazione con Onu per rifugiati. Percorso di costante attenzione per eccellenza. In questi anni 16219 ragazzi e ragazze si sono laureati qui, crescendo come persone, come professionisti, come cittadini. Fra questi ragazzi c'è chi oggi contribuisce all'innovazione e alla crescita del territorio e del paese.  Come Università abbiamo promosso seminari aperti non solo alla nostra comunità, ma aperti anche alla città per discutere delle relazioni tra concetto di pace e accesso alle risorse, accesso al consumo equo delle risorse ecc. 

Convinti che se sappiamo dove sta la responsabilità della guerra sappiamo anche dove sia la responsabilità della pace: in tutti noi. Ci impegniamo a promuovere in tutti i nostri giovani la centralità della dignità umana. Avvertiamo l'urgenza di trasmettere nuovi modelli di sviluppo: sostenibili e giusti. Oggi la necessità di un radicale cambiamento della società è urgente, con l'aiuto alle persone più deboli". 

La presidente di Emergency

Interviene anche la presidente di Emergency Rossella Miccio: "Scienza fondamentale per costruire un mondo di pace: Einstein disse che la guerra non può essere umanizzata ma solo abolita. Noi frequentiamo purtroppo guerra da 29 anni, ne conosciamo il volto, i sogni spezzati, le speranze cancellati, l'odore di fango,sangue e melma che pervade i nostri ospedali. E' da questa consapevolezza che siamo arrivati alla conclusione che la guerra sia responsabilità di tutti e vogliamo cancellarla dlala nostra storia. Contesto purtroppo negli anni non è andato migliorando: immaginavamo un mondo che si concentrasse sulla promozione dei diritti umani per tutti, ma invece sono i costi delle armi e militari ad essere cresciuti a dismisura. Oltre 2mila miliardi per le armi, 180miliardi per la cooperazione e lo sviluppo. Guerra e armi sono sempre più presenti dei libri in alcuni paesi come l'Afghanistan. 
Italia ha all'articolo 32 della costituzione il diritto alle cure: peccato che negli anni questo diritto nella pratica sia venuto meno. Sempre più fasce di vulnerabilità hanno allontanato le persone dall'accesso alle cure: abbiamo aperto ambulatori anche in Italia, persino nel ricco nord est. Diritti umani sono la base. 

Bernini: "Studenti non abbiano paura del merito"

Bernini: "Faccio come quel film di Troisi: "Mo me lo segno". Mi sono segnata tutto ciò che avete detto, a parte gli scherzi. Qui c'è eccellenza e faccio i complimenti. Pnrr non è un regalo: è un contratto per agevolare la ripresa. Da qui al 2026 le Università e gli enti di ricerca hanno ricevuto fondi importanti. La nostra prima attività è quella dell'ascolto, la seconda quella dell'azione: quando sento interventi come quello della presidente Miccio che ringrazio per quello che fa, che ha fatto e che farà penso che tutto abbia un andamento circolare. Il rettore ha unito temi che hanno un comun denominatori: la sostenibilità ci impone di crescere in maniera innovativa e sostenibile. E' l'essenza dell'agenda Onu. Agli studenti dico che non bisogna aver paura del merito: esiste un merito collettivo, è quello che ci chiede il Pnrr, nessuno si salva solo. Non dobbiamo avere ansia da prestazione. Una cosa è la valutazione e una cosa è il giudizio: la valutazione ci spinge a far meglio, il giudizio ci mette in difficoltà. 
Bisogna fare inclusività, fare sistema: mettere insieme provincia a città con imprese e associazioni di categoria. Città Università di cui parlava il rettore è il senso attorno al quale sono nate le nostre università: quella di Bologna è nata nel 1088. Futuro è fare sistema. 

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