Trasferimento lavoratori Eav: è protesta. "Mortificazione per il territorio"

Questa mattina alla stazione Appia i dipendenti hanno incontrato Antonella Pepe del Pd

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Benevento.  

L'ennesima mortificazione per il territorio a cui sarà sottratto un altro servizio per la mobilità.
Si troveranno a fare i conti con un depauperamento dell'offerta i pendolari che utilizzano i mezzi sostitutivi per il percorso della tratta Benevento-Napoli via Cancello.
Il personale addetto al servizio all'utenza, infatti, è stato trasferito dall'Eav (l'Ente autonomo Volturno), che gestisce la tratta, alla stazione di Piedimonte Matese.

Una decisione arbitraria secondo i 29 lavoratori che questa mattina hanno incontrato, alla Stazione Appia di Benevento dove sono in corso i lavori di rifacimento, Antonella Pepe componente della direzione nazionale del Partito democratico.
I lavoratori evidenziano che sono state così disattese le rassicurazione ricevute dall'azienda riguardo al loro impiego. Avrebbero dovuto seguire corsi di formazione per la prossima riapertura della tratta e invece le decisioni dell'Eav sono state diverse: un trasferimento temporaneo ma senza alcun chiarimento sulla durata.

“C'è una vertenza sindacala ma anche una territoriale da affrontare – esordisce Pepe -. Se riconosciamo gli investimenti della Regione Campania per la tratta Benevento Napoli via Cancello e comprendiamo l'interruzione del servizio ferroviario per accelerare i tempi, oggi le condizioni appaiono diverse. Non si conosce lo stato di avanzamento dei lavori (sembra che procedono particolarmente a rilento), in più ci troviamo con un territorio completamente abbandonato perché il trasferimento dei lavoratori a Piedimonte significa lasciare l'utenza senza un servizio”.

Infine l'esponente democrat incalza “Arriviamo in un'ora e 40 a Roma ma non si sa quanto tempo impiegheremo a raggiungere il capoluogo di regione. Al contrario il servizio sostitutivo su gomma andrebbe garantito e affidato ai dipendenti Eav che conoscono bene il territorio”.
E poi dettaglia “Se il contratto del servizio sostitutivo coinvolge gestori privati dobbiamo ricordare che l'Eav è una società a totale partecipazione pubblica, deve dunque essere interesse della Regione assicurare l'efficienza di un servizio pagato dalla Regione, garantendo non solo la sicurezza dei viaggiatori ma ogni altra necessità. Il contrario – spiega ancora – rappresenta una negazione del diritto alla mobilità in un territorio giù particolarmente offeso”.
Ricorda poi l'interrogazione del consigliere regionale Mino Mortaruolo sul tema e chiede certezza sulla riapertura della tratta.