Pranzo di Natale in carcere. Per i detenuti è un po' sentirsi a casa

A Benevento iniziativa della Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con Coldiretti e Alberghiero

pranzo di natale in carcere per i detenuti e un po sentirsi a casa
Benevento.  

“Pranzo di Natale in carcere. Un gesto di solidarietà che arriva in un momento in cui il mondo del carcere o viene ignorato o da tenere lontano dagli occhi delle persone”.

Così Antonio Mattone, giornalista, scrittore e referente della Comunità di Sant'Egidio che ha organizzato il pranzo di Natale nel carcere di Benevento.

Presenti 70 detenuti tra i più poveri o che non fanno colloqui perché non hanno più legami familiari e molti stranieri, secondo lo spirito della Comunità di Sant’Egidio.

“Si pensa che tenere chiusi i detenuti da più sicurezza alla società – ha rimarcato Mattone - ma dalla nostra esperienza vi assicuro che non è così. Tanti sono coloro che una volta scontata la pena riprendono il cammino di una vita normale”.

Un pranzo di Natale per spezzare quel velo di tristezza che pervade i cuori di chi è costretto a stare lontano dai propri affetti, che non potrà vivere il valore fondamentale del Natale, ovvero lo stare insieme alle persone care.

Ed è per questo che la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato anche per quest'anno il pranzo di Natale con la collaborazione di Coldiretti che ha fornito i prodotti per realizzare il menù sapientemente cucinato dagli studenti e docenti dell'Istituto Alberghiero 'Le Streghe' di Benevento che hanno anche apparecchiato i tavoli.

“Solo chi frequenta il carcere conosce la sofferenza di quei detenuti più poveri, ossia quelli soli che non hanno più legami familiari”. Il pranzo nel carcere di Benevento è uno dei nove organizzati dalla Comunità di Sant'Egidio nelle carceri campane che vedranno a tavola oltre 800 detenuti “un grande impegno e sforzo di solidarietà – ha concluso Mattone - che vede coinvolti tanti volontari al fianco della Comunità di Sant'Egidio come la Coldiretti - presente Gennaro Masiello -, l'Istituto Alberghiero e la Chiesa.

Tra gli invitati infatti il vescovo di Benevento monsignore Felice Accrocca: “Doveroso essere qui. La situazione carceraria non è semplice né per i detenuti né per chi lavora in questa realtà. La civiltà di un Paese si misura proprio dalle condizioni di luoghi simbolo come gli ospedali e le carceri e qui ci sarebbe da lavorare tanto. L'opera dei volontari – ha concluso il Pastore dell'arcidiocesi di Benevento – è fondamentale per aiutare e far sentire meno sole queste persone”.

Un Natale per non dimenticare chi vive recluso, per dire che è sempre possibile cambiare e rimettere in gioco la propria vita e stare vicino a chi vive in un momento di difficoltà può accendere sempre una luce di speranza.

“Ogni cittadino dovrebbe recarsi in carcere almeno una volta all'anno per rendersi conto della solitudine in cui vivono le persone recluse” ha invece auspicato il sindaco di Benevento, Clemente Mastella che ha poi rimarcato: “Servirebbero pene alternative al carcere in determinati casi. La situazione carceraria è diventata difficile, qualcosa va fatto, non so se un altro indulto come quello che feci io o altro” ha concluso il primo cittadino ed ex ministro della Giustizia.

Ad allietare il pranzo di natale per i detenuti la musica e i canti di Daniela Polito e Gilda Pennucci Molinaro, accompagnate da Flavio Feleppa.

A fare gli onori di casa il direttore del Carcere sannita, Gianfranco Marcello: “Il pranzo con i detenuti organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio è un'occasione che sta assumendo il sapore di una tradizione”. Il dottore Marcello traccia poi il bilancio dell'anno che sta terminando: “Per il carcere di Benevento è stato un anno particolare, non semplice, specialmente dopo il trasferimento, in seguito alla promozione del comandante del Reparto del personale della Polizia penitenziaria. Speriamo che presto venga designato il nuovo comandante anche se – ha precisato il direttore Marcello – ho più volte evidenziato l'ottimo lavoro che stanno svolgendo gli agenti in questa struttura”.

Poi l'annosa questione della carenza di personale e un plauso “all'Unità cinofila presente a Benevento che sarà premiata dalla Commissione anticamorra e dei beni confiscati della Regione alla presenza del capo Dipartimento”. A Benevento, in occasione dell'iniziativa dei volontari della Comunità di sant'Egidio anche il Provveditore regionale penitenziario Lucia Castellano.