Nuovo riconoscimento internazionale per un medico del San Pio

Il traumatologo e ortopedico Luigi Meccariello nominato "reviewer" del mese di Novembre da Aoj

nuovo riconoscimento internazionale per un medico del san pio
Benevento.  

Ancora importanti riconoscimenti per Luigi Meccariello, traumatologo ortopedico in servizio nel Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia del San Pio.
Riferimento a livello internazionale per il trattamento delle fratture in particolare, il dottor Meccariello è stato nominato “recensore scientifico del mese di Novembre 2023” dal prestigioso “Annals of Joint”. Un riconoscimento che viene conferito a chi, si ritiene, abbia fornito il miglior supporto per la revisione degli articoli della comunità scientifica.
Un altro prestigioso riconoscimento per Meccariello che è ormai un riferimento importante per la comunità scientifica internazionale nel suo campo con 85 articoli su PubMed e 94 su Scopus e ha vinto diversi premi e assegni di ricerca nazionali.
Nominato tre anni fa in Sicot (Società Internazionale di Ortopedia), Meccariello ha anche presentato un suo lavoro, relativo alla ionorisonanza per le fratture al polso in una cornice prestigiosissima come il Congresso Nazionale della Società di Ortopedia Americana, lo scorso Marzo a Las Vegas.

Nel merito, ad Aoj, di Meccariello scrive: "Secondo il dottor Meccariello una revisione costruttiva significa suggerire agli autori come migliorare la comunicazione e l’esaltazione dei dati che propongono. Una revisione distruttiva è quella in cui i revisori attaccano gli autori sulla base di piccoli cavilli, imperfezioni o errori riportati nel testo o nella metodologia di ricerca.

La revisione tra pari è spesso anonima e non redditizia, secondo il dottor Meccariello, e deve essere così per avere la libertà di giudicare senza pregiudizi o conflitti di interessi. Per lui rivedere un articolo significa studiare e migliorare le proprie conoscenze.

Il dottor Meccariello ritiene che la condivisione dei dati sia importante ma debba essere nei testi. A suo avviso la condivisione obbligatoria dei dati grezzi non è necessaria perché quando si presenta una ricerca bisogna tutelare anche la privacy di chi vi partecipa".