Chiusura Officina manutenzione rotabili di Benevento. I sindacati: assurdo

Cgil, Cisl e Uil comparto Trasporti chiedono un incontro urgente a vertici Rfi, Ferrovie e Regione

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Benevento.  

C'è preoccupazione nel Sannio ma non solo – la vicenda interessa praticamente tutta la regione – per la chiusura della storica Officina Manutenzione Rotabili di Benevento. I segretari generali della Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti nelle ultime ore hanno inviato una missiva ai vertici di Regione, Ferrovie dello Stato, Rfi e al sindaco Mastella per chiedere chiarimenti ed interventi in merito. I sindacati hanno quindi avviato le procedure di raffreddamento.

I sindacati, uniti, evidenziano come “per l’ennesima volta, una forte preoccupazione per il Personale dipendente da Trenitalia che opera presso l’Officina di Benevento. Una vicenda che, stando a quanto comunicato da Trenitalia nelle riunioni nazionali con le sigle sindacali del 2 novembre e del 20 dicembre scorsi, sembra essere arrivata al triste epilogo da tempo a più voci annunciato: il 31 dicembre del 2024 dovrebbero cessare le attività e, di conseguenza, il Personale andrà ricollocato in altri impianti del reticolo manutentivo di Trenitalia, con le conseguenti ripercussioni e soprattutto il territorio di Benevento vedrà l’ennesima chiusura di attività produttive preziose, per una Città e per un territorio che già sconta tutte le difficoltà comuni alle aree interne della nostra Regione.

Quello che più indispettisce è che questa volta a chiudere non è una realtà produttiva per difficoltà economiche, ma un’Officina di Trenitalia – rimarcano Cgil Cisl e Uil del comparto trasporti -, società più che solida e titolare, tra l’altro, di un contratto di servizio con la Regione Campania per il trasporto su ferro, che viene puntualmente onorato. Soprattutto quello che risulta incomprensibile ed inaccettabile è il fatto che su questa vicenda sono intervenuti, a più riprese e oramai da anni, diversi rappresentanti politici del territorio, evidenziando l’opportunità e la necessità di mantenere l’officina aperta, in virtù anche dello sviluppo infrastrutturale che si sta registrando sul territorio attraverso la realizzazione della linea ferroviaria AV/AC Napoli-Bari”.

Secondo i firmatari della missiva, Lustro (Filt Cgil), Langella (Fit Cisl) e Aiello (UilTrasporti) “La cosa che risulta assurda è che una soluzione alla chiusura dell’officina, attraverso una serie di interlocuzioni informali avvenute negli ultimi anni a tutti i livelli di relazioni industriali è stata anche individuata: RFI, interessata ad implementare l’attività di “rerailing” come disposto dall’ART, ha individuato proprio nel sito di Benevento la sede campana per realizzare la sua officina dedicata a questa attività. Sono già stati sottoscritti, tra le due Società del Gruppo FSI, accordi per la cessione degli asset necessari a tale scopo; tuttavia non si comprende il motivo per cui Trenitalia si ostina a non voler cedere il Personale necessario a RFI che, seppur non corrisponde all’intero organico attuale di Trenitalia, rappresenterebbe una soluzione risolutiva, insieme ad altri interventi già individuati di gestione degli esuberi, per non arrecare un disagio ai Lavoratori e per lasciare sul territorio di Benevento un’attività produttiva di prestigio. Non è accettabile - concludono i sindacalisti - che due grandi Società, del più grande Gruppo industriale del Paese, non riescano a dialogare tra loro con il rischio di determinare effetti devastanti per i Lavoratori e per il futuro di un territorio”.

Per questoi motivi Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro incontro urgente per discutere “di questa drammatica, quanto assurda, vicenda ritenendo la presente quale attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalle Leggi 146/1990 e 83/2000”.