Ospedale San Pio Benevento: riapre neurorianimazione, unico in Campania

Dopo lo stop per carenza di personale e per il covid torna operativo il centro

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Benevento.  

“Una svolta per la sanità nel Sannio e non solo”. Così i vertici dell'ospedale San Pio di Benevento hanno commentato la riattivazione del reparto di Neurorianimazione del nosocomio sannità. Questa mattina taglio del nastro per il reparto che si trova al secondo piano del padiglione Santa Teresa della Croce.

Sei posti letto a servizio dei pazienti che necessitano di un'altissima intensità di cura. Un centro unico in Campania e tra i pochissimi del Meridione d'Italia che ha riaperto dopo anni di stop.

“Una giornata speciale – ha spiegato il direttore generale Maria Morgante -. Un servizio con medici altamente specializzati e tecnologie avanzate. C'è un gruppo di grande talento e preparazione, riaprirlo era davvero un obbligo. Questo reparto accoglie pazienti provenienti dalla neurochirurgia, dalla neuroradiologia interventistica, a supporto del pronto soccorso e del settore dell'emergenza. E' un fiore all'occhiello. Il reparto – ricorda ancora il dg – era stato chiuso per carenza di personale, riaprirlo rappresenta un grande traguardo”.

E proprio sulla carenza di personale aggiunge: “Fortunatamente stiamo diventando più attrattivi, un bene per l'ospedale che così di arricchisce di altre professionalità”.

Non nasconde l'emozione Vincenzo Boniello – direttore ff dell'Unità operativa complessa di neurorianimazione “La giornata di poggi è il coronamento di un lungo percorso durato oltre tre anni, da quando il reparto era stato adibito a terapia intensiva covid. La neurorianimazione nasce nel 2004 come punto di eccellenza delle patologie ad alta intensità cerebrospinali, rappresentiamo l'unico esempio in Campania e in tutto il Sud esistono solo altri due centri in Sicilia. Qui affrontiamo tutte le patologie cranio spinali, siamo di supporto alle attività anestesiologiche della neurochirurgia, ci occupiamo dell'emergenza urgenza e da quest'anno abbiamo attivato anche un sistema di gestione degli accessi vascolari a lungo termine. Un team che ha maturato un'esperienza ventennale – aggiunge – con specializzazioni nei diversi ambiti”.

E infine “La nostra rianimazione ospita il coordinamento locale dei prelievi d'organo. Grazie ai donatori, infatti, si riesce a ridonare la vita ad altre persone. Grazie all'impegno del management Morgante, finalmente dopo tre anni si riaprono le porte”.

“Ci riappropriamo di uno spazio che avevamo già tanti anni fa – evidenzia Giovanni Parbonetti, direttore Uoc neurochirurgia – esempio unico di unità operativa complessa di neurorianimazione e neuro anestesia dedicata: un salto di qualità a cui abbiamo dovuto rinunciare per via del covid, finalmente grazie al management l'abbiamo ritrovata”.