In carcere 32 anni da innocente. Zuncheddu: la forza dal mio paese e da famiglia

Errori giudiziari. Ex pastore sardo in città per convegno. Presente anche l'avvocato di Enzo Tortora

in carcere 32 anni da innocente zuncheddu la forza dal mio paese e da famiglia
Benevento.  

“Per trentadue anni ho avuto la forza di affrontare ingiustamente il carcere perchè sapevo di essere innocente e di avere l'appoggio del mio paese e della mia famiglia. Sapevo che prima o poi sarei uscito perchè innocente”.

Beniamino Zuncheddu l'ex pastore sardo, in carcere per quasi 33 anni con l'accusa di triplice omicidio, poi assolto per non aver commesso il fatto dalla Corte di Appello di Roma al termine della revisione del processo, oggi a Benevento con il suo difensore, Mauro Trogu per partecipare al convegno “Dal caso Tortora al caso Zuncheddu: 40 anni di errori ed orrori giudiziari”, organizzato dall’Ordine degli Avvocati, insieme alla Camera Penale di Benevento, all’Osservatorio nazionale sull’errore giudiziario dell’Unione dell’Unione delle Camere Penali Italiane, alla locale Scuola di Formazione Forense, all’ Università degli Studi del Sannio e al Comune di Benevento. 

Ad introdurre i lavori l'avvocato Domenico Russo e la professoressa Antonella Marandola che hanno presentato i numerosi ospiti a partire da Valentino Maimone, giornalista e co-fondatore del sito “Errorigiudiziari.com”, Raffaele della Valle difensore di Enzo Tortora, Mauro Trogu, difensore di Beniamino Zuncheddu, ritenuto la vittima del più grande errore giudiziario della storia italiana” e il sindaco Clemente Mastella, già Ministro della Giustizia.

A fare gli onori di casa l'avvocato Domenico Russo: “E' un convegno per la città che tratta temi che erroneamente non vengono attenzionati come si dovrebbe. Non è un problema distante dai cittadini ma riguarda tutti e parlare di queste cose rappresenta l'assetto democratico e la tenuta dello Stato di Diritto”.

“Pensavo che dovevo uscire perchè non avevo commesso nessun reato” ha più volte rimarcato Zuncheddu che poi lancia un appello a chi si trova nella sua stessa condizione: “In Italia sicuramente ci sono tante persone innocenti, trovate un buon avvocato come il mio e non perdete la speranza nella giustizia”.

“Beniamino oggi può avere fiducia ancora un po' nella giustizia non solo grazie al suo avvocato ma anche e soprattutto grazie all'imprescindibile apporto che altri magistrati hanno dato con il processo di revisione” ha invece spiegato l'avvocato Trogu.

“Il caso di Enzo Tortora non è un errore giudiziario ma un orrore giudiziario”. Non usa mezzi termini l'avvocato Raffaele della Valle, difensore di Enzo Tortora. “Era evidente che non c'era nulla, quindi avrebbero dovuto scarcerare quella persona. Ma quando il povero Tortora rese le sue dichiarazioni continuò quella persecuzione che da errore divenne orrore. Bisogna che alcuni magistrati cambino mentalità – ha rimarcato della Valle - bisogna optare per il garantismo non per il giustizialismo e l'unica strada da percorrere è la riforma con la separazione delle carriere”.

Numeri impressionanti per quanto riguarda gli errori giudiziari come ha rimarcato il giornalista Valentino Maimone, co-fondatore dell'associazione no profit “Errorigiudiziari.com”: “Mille casi di ingiusta detenzione ogni anno in Italia. Significa una media di tre al giorno. E' un'emergenza intollerabile e bisogna fare qualcosa”.

“Sensibilizzare non solo l'avvocatura e gli addetti ai lavori ma l'intera cittadinanza. Un momento di riflessione sull'errore giudiziario e le conseguenze di una giustizia ingiusta” ha infine spiegato infine Stefania Pavone, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Benevento.