Racket viti, Cavaiuolo lascia il carcere dopo 13 mesi

Obbligo di firma per il 58enne di Solopaca, a processo con altre quattro persone

Benevento.  

Era entrato in carcere il 10 agosto dello scorso anno, ora l'ha lasciato, così come aveva chiesto il suo difensore, ed è sottoposto all'obbligo di firma. E' la misura disposta dal giudice Anita Polito, dinanzi al quale è imputato, per Raffaele Cavaiuolo (avvocato Ettore Marcarelli), 58 anni, di Solopaca, una delle cinque persone coinvolte nell'indagine del pm Patrizia Filomena Rosa e dei carabinieri del Nucleo operativo di Cerreto Sannita sul racket delle viti.

Nel mirino degli inquirenti, come è noto, il denaro chiesto per la guardiania ai proprietari dei vigneti, che sarebbero stati costretti a sborsarlo per evitare il danneggiamento delle coltivazioni tra Guardia Sanframondi e Castelvenere.

Si tratta di un'inchiesta che il 6 marzo del 2017 era sfociata nell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare che il Riesamme aveva successivamente però annullato. A distanza di cinque mesi, alla luce delle motivazioni proposte dal Tribunale di Napoli, e sulla scorta di alcune intercettazioni operate durante la prima detenzione, erano scattati i nuovi arresti. Era il 6 agosto, quel giorno all'appello era mancato soltanto Cavaiuolo, che dopo qualche giorno, al rientro dall'estero, si era presentato ai carabinieri con il suo legale. A seguire, l'inizio del processo – qualche giorno fa un'udienza – e, adesso, la scarcerazione di Cavaiuolo.

Esp