L'avvocato Marianna Corbo: Quale futuro per i professionisti?

Intervento del consigliere dell'Ordine forense di Benevento ed Ariano Irpino

l avvocato marianna corbo quale futuro per i professionisti
Benevento.  

“Professionisti. Quale futuro?”. E' l'incipit dell'intervento dell'avvocato Marianna Corbo, consigliere dell'Ordine forense di Benevento ed Ariano Irpino.

“Pochi spiragli di sopravvivenza per i liberi professionisti – scrive - a seguito della cessazione o della riduzione della propria attività, subita a causa del Covid-19. Siamo stati lasciati soli, gridano i professionisti ed i particolar modo la classe forense. Laddove il Governo apre uno ben minimo spiraglio a favore dell’avvocatura, vi sono interventi ulteriori di soggetti terzi, che tentano di “affossare” una situazione oramai incancrenita a seguito di una crisi economica latente e che perdura da anni. Nella bozza di Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali l’art. 44 D.L. n. 18/2020, al comma 2, individua la quota del fondo istituito, destinata al sostegno dei redditi dei professionisti”.

Nella bozza di Decreto “si ravvisano diverse criticità ovvero non giustificati limiti laddove il presupposto del sostegno al reddito presupporrebbe l’adempimento degli “obblighi contributivi previsti con riferimento all’anno 2019” lasciando presupporre il mancato riconoscimento in favore degli iscritti alla Cassa di Previdenza Forense, a coloro i quali, versando in pregresse condizioni di difficoltà, non hanno, già dal precedente anno, potuto adempiere al pagamento dei contributi".

All’uopo- continua- "è necessario precisare che tale emolumento sarebbe erogato dallo Stato e non dalla Cassa di Previdenza - la quale dovrebbe soltanto anticiparlo mentre il pagamento finale sarebbe a totale carico dello Stato - pertanto non si comprende il motivo per il quale la Cassa debba porre veto imponendo la regolarità contributiva per l’anno 2019, trattandosi, oltretutto, di “sostegno al reddito” in un momento di grave emergenza".

Nella bozza di Decreto sembrano essere esclusi i giovani professionisti ovvero coloro che nel 2018 non erano iscritti alla Cassa di Previdenza e quindi non dovevano assolvere l’obbligo contributivo ovvero alcun altro adempimento, in riferimento all’anno 2019”.

Secondo la professionista, “il “criterio cronologico” ipotizzato per la ripartizione delle provvidenze tra le diverse categorie di professionisti, comporterebbe un grave lesione della dignità e della sopravvivenza degli aventi diritto, privati del presupposto sostanziale di accesso al sostegno al reddito. Il tutto tenendo conto che i professionisti non lavorano dai primi giorni di marzo con grave incertezza sulla ripresa delle loro attività essendo costretti, nel frattempo, a sostenere le spese ordinarie quali affitto, utenze ecc. laddove, per molti di loro, è in discussione la mera sopravvivenza.

Tanto premesso, è necessario che il Governo, il Ministro dell’Economia e delle Finanze ed il Ministro della Giustizia, emettano delle misure ulteriori ed urgenti che possano garantire a tutti i professionisti iscritti alle casse di previdenza misure di sostegno al reddito immediate e concrete, anche di natura fiscale eliminando qualsiasi tipologia di limitazione (criterio cronologico della presentazione della domanda, regolarità contributiva ecc.) trattandosi di sostegno al reddito laddove i professionisti sono impossibilitati a procurarselo data la situazione emergenziale nazionale e mondiale.E’ necessaria la solidarietà di tutti”.

La conclusione: “Il mio è un invito anche ai Delegati alle Casse di Previdenza eletti dal Foro, affinchè non perdano di vista le problematiche dell’Avvocatura, affinchè promuovano istanze a sostegno della classe forense tra cui l’abbassamento del cd. “contributo oggettivo”, rimasto invariato nel tempo e non affatto adeguato ai redditi attuali dei professionisti che sono di gran lunga diminuiti nel tempo e continueranno a diminuire a seguito del momento storico che stiamo vivendo.