Piazza una telecamera in bagno per spiare le colleghe

Il Gip decide se archiviare o meno l'indagine a carico di un giovane

piazza una telecamera in bagno per spiare le colleghe
Benevento.  

Un contenitore per i rifiuti, di quelli di cartone, come alloggio per la telecamera del telefonino, accesa e puntata in direzione del water. Un occhio indiscreto piazzato nell'intimità delle colleghe, un gesto squallido, che a stento richiama l'attenuante della giovane età di colui che è accusato di esserne l'autore.

All'epoca aveva 20 anni – è difeso dall'avvocato Antonio Leone -, è finito sott'inchiesta per interferenza illecita nella vita privata. Un'ipotesi di reato prospettata in relazione ad una vicenda accaduta nel marzo del 2019 in un locale a Pesco Sannita. Lui, il presunto protagonista, ci lavorava, al pari di due ragazze. Era stata una di loro ad accorgersi di ciò che avrebbe combinato.

Mentre era nel bagno di servizio, dove si era accomodata per i suoi bisogni, la sua attenzione era stata richiamata da un bagliore, un luccichio che aveva visto spuntare dal buco praticato alla base del raccoglitore di immondizia cartonato. Impossibile far finta di nulla e frenare la curiosità, immediatamente soddisfatta dal rinvenimento, all'interno, del cellulare del giovane, sistemato in posizione strategica per filmare le parti intime delle malcapitate: non solo le due colleghe, ma anche una loro amica che spesso dava una mano nell'attività commerciale, tutte rappresentate dall'avvocato Angelo Leone. Tutte preoccupate dalle eventuali immagini inglobate dall'apparecchio, e dal rischio che ce ne fossero già altre fissate in precedenza e dal loro possibile uso. Non era così, per fortuna: dunque, il 'piano' era saltato quasi subito, prima che potesse causare altri danni.

Inevitabile la denuncia e l'avvio di un'inchiesta al termine della quale la Procura ha chiesto l'archiviazione per la particolare tenuità del fatto, con una scelta che non poteva riscuotere, ovviamente, il consenso delle tre parti offese. Ecco perchè è stato indispensabile lo svolgimento di una camera di consiglio dinanzi al gip Loredana Camerlengo; si è tenuta questa mattina, ora l'attesa è per la pronuncia del giudice: scriverà la parola fine sull'indagine, disporrà un prosieguo o l'imputazione coatta?

Al di là di tutto, resta lo sconcerto per una vicenda che fa il paio con quella, dello stesso tipo, che si era verificata nel 2018 a Pietrelcina, con il dipendente di un'azienda, poi prosciolto, al quale era stato addebitato di aver installato una telecamera nella toilette delle donne.