La droga nel condizionatore è solo mia, mia moglie e mio figlio non c'entrano

Così Alfonso Grego, di Telese: per lui e i familiari l'arresto bis nell'operazione del Commissariato

la droga nel condizionatore e solo mia mia moglie e mio figlio non c entrano

Dopo la convalida, confermati i domiciliari. Mercoledì gli interrogatori di garanzia per loro ed altri due indagati

Benevento.  

E' stato l'unico a non avvalersi della facoltà di non rispondere al gip Maria Di Carlo. Lo ha fatto per rivendicare la paternità della droga rivenuta nel motore del condizionatore del suo appartamento, escludendo qualsiasi responsabilità a carico della moglie - Virginia Buccino, 45 anni – e del figlio- Vincenzo Grego, 21 anni-, che sono invece rimasti in silenzio. Lui è Alfonso Grego, 47 anni, di Telese, arrestato in flagranza di reato al pari dei suoi familiari, tutti difesi dall'avvocato Antonio Leone.

Il loro arresto, come si ricorderà, era arrivato durante le perquisizioni eseguite dagli agenti del Commissariato di Telese al momento dell'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dal gip Loredana Camerlengo, su richiesta del sostituto procuratore Licia Fabrizi, in una inchiesta su una serie di episodi di cessione di cocaina e crack – tra i 30 e i 50 ero il costo per ogni dose -tra  febbraio e maggio scorso. Un provvedimento restrittivo che aveva colpito, oltre ai due Grego e Buccino, Antonio Greco, 37 anni, Giacommina De Rosa, 37 anni, di Telese, anche loro assistiti dall'avvocato Leone.

Nell'abitazione dei Grego i poliziotti avevano rinvenuto 250 grammi di hashish, oltre 30 di cocaina, 79 di crack costati l'arresto bis, sempre in casa, ai tre indagati che questa mattina sono comparsi per l'udienza di convalida - al termine, il giudice ha confermato i domiciliari- in Tribunale. Dove dovranno tornare mercoledì, al pari degli altri due, per l'interrogatorio di garanzia dinanzi alla dottoressa Camerlengo.