"La mamma e il nuovo compagno hanno fatto sesso sotto i suoi occhi": assolti

Benevento. Il fatto non costituisce reato per una coppia accusata dalla figlia della donna

la mamma e il nuovo compagno hanno fatto sesso sotto i suoi occhi assolti
Benevento.  

Erano accusati di aver fatto sesso dinanzi ad una minore, sono stati assolti perchè il fatto non costituisce reato. E' la sentenza del Tribunale al termine del processo – il Pm aveva chiesto la condanna degli imputati a 2 anni - a carico di un 46enne e di una 44enne che risiedono in un centro a poca distanza da Benevento.

Difesi dall'avvocato Elena Cosina erano stati chiamati in causa da una indagine della Squadra mobile centrata sulle condotte che avrebbero mantenuto sotto gli occhi di una undicenne: lei ed un fratellino di sei anni sono i figli della donna, che li ha avuti in affidamento dopo la rottura del matrimonio.

I fatti contestati vanno fino al dicembre del 2016: secondo gli inquirenti, la mamma e l'attuale compagno avrebbero lasciato semi aperta la porta della loro camera da letto e la luce di una lampada accesa, e in questo modo si sarebbero fatti vedere nudi mentre avevano rapporti sessuali.

Questa la scena alla quale in più occasioni avrebbe assistito la bambina, che l'aveva poi raccontata, con comprensibile difficoltà al papà – è assistito, al pari dei figli, dall'avvocato Antonio Leone - la cui denuncia aveva dato il là ad un'inchiesta che era sfociata, nel marzo del 2017, in un incidente probatorio, sollecitato dal Pm, fissato dinanzi al gip Roberto Melone. Oggi la discussione e l'assoluzione della coppia.

E' il primo momento di una vicenda che ha una ulteriore implicazione giudiziaria, a ruoli invertiti. Perchè la stessa minore aveva poi puntato il dito, a distanza di qualche anno, contro il papà, che dal 2018 al dicembre del 2020 l'avrebbe costretta a subire atti sessuali. Accuse respinte dall'interessato, che le ritiene una sorta di 'vendetta' per quanto aveva fatto nel 2016. Da qui una indagine scandita da un nuovo incidente probatorio a marzo, quando la ragazza era stata ascoltata ancora in forma protetta.