Detenuto nel carcere di Catanzaro, sequestrato un cellulare a Saverio Sparandeo

Benevento. Il 61enne sta scontando una pena

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Benevento.  

Gli hanno sequestrato un telefonino con il quale – sospettano gli inquirenti – manteneva rapporti con l'esterno. E' l'esito di una perquisizione alla quale è stato sottoposto nel carcere di Catanzaro, dove è detenuto, Saverio Sparandeo, 61 anni, di Benevento, ritenuto uno dei vertici dell'omonimo clan.

Personaggio finito ripetutamente all'onore delle cronache, anche per alcuni gesti clamorosi con i quali aveva richiamato l'attenzione sulla sua condizione, sostenendo di essere perseguitato per il cognome che porta, Saverio Sparandeo è stato tirato in ballo in numerose inchieste.

Difeso dagli avvocati Antonio Leone e Luca Russo, nel luglio del 2021 aveva ottenuto dalla Corte di appello, come giudice dell'esecuzione, l'applicazione della continuazione tra due sentenze di condanna, con riduzione di 5 anni, sugli oltre 19 che gli erano stati comminati, della pena complessiva da scontare.

La prima condanna - 11 anni, 1 mese e 10 giorni- era stata stabilita nell'indagine, firmata dalla Dda e dai carabinieri sul clan Sparandeo, denominata Tabula rasa, mentre l'altra – 8 anni – era relativa ad un'inchiesta antiestorsione della Dda e della Mobile. Nome in codice 'Zio d'America', dall'espressione utilizzata da Saverio Sparandeo durante una conversazione, intercettata, con uno degli allora indagati che non aveva riconosciuto subito la sua voce al telefono. Ora il rinvenimento del telefonino che gli costerà una denuncia.