Fallimento 'Dermofarma' e incendio nel capannone: cinque rinvii a giudizio

Benevento. La decisione del Gup per l'azienda di San Salvatore Telesino

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Benevento.  

Cinque rinvii a giudizio sono stati decisi dal gup Maria Di Carlo, così come aveva chiesto il pm Assunta Tillo, nell'inchiesta della guardia di finanza sulle vicende della 'Dermofarma', l'azienda di produzione e distribuzione di cosmetici e parafarmaceutici, a San Salvatore Telesino, fallita nell'aprile del 2021. Dovranno affrontare il processo, che partirà il 24 ottobre, Nino Del Piero, di Benevento, amministratore di fatto dal 2016 al 14 novembre 2018, Salvadoris Minicozzi, , di Benevento, Elio Fucci, Carmine Fucci, di Roccabascerana, e Luca Bertozzi, di Benevento, difesi dagli avvocati Claudio Fusco, Gerardo Giorgione, Luigi Ziccardo e Danilo Di Cecco.

Del Piero, in concorso con un consulente fiscale che ha già patteggiato, è accusato di bancarotta: avrebbe causato il fallimento dell'azienda con la presunta distrazione di somme, “in via preferenziale”, in favore di società e professionisti, e di macchinari e auto, con alcuni prelievi ed il pagamento di viaggi, alberghi e ristoranti. Inoltre, avrebbe omesso di esigere crediti che a fine 2018 ammontavano a 1 milione e 600mila euro, e non avrebbe versato tasse, imposte, contributi previdenziali e salari ai dipendenti, esponendo la società, sostengono gli inquirenti, ad una “irreversibile eposizione debitoria” pari a 3 milioni e circa 670mila euro.

A Del Piero viene anche contestato di essere il presunto mandante dell'incendio divampato nel capannone della ditta il 26 aprile 2020. Un rogo per il quale sono indicati come presunti esecutori Minicozzi e i due Fucci: il primo come amministratore della 'Sm Security', che si occupava della viglianza, Elio e Carmine, rispettivamente, come titolar e collaboratore della Cobra Security'. In particolare, Minicozzi avrebbe reso inefficiente, la sera prima, il sistema antiincendio, ed avrebbe nascosto due bottiglie piene di benzina in un cassonetto dei rifiuti, gli altri due avrebbero appiccato il fuoco usndo materiale cartaceo e plastico, facedo propagare le fiamme, che avevano danneggiato parte del piano terra dell'opificio.

Infine, per Del Piero anche l'addebito di simulazione di reato (la denuncia del furto di materiale per un valore di 200mila euro, di un pc e di un server), per Bertozzi quello di ricettazione, per aver ricevuto 50 falconi di detergente intimo.

Pari civili la curatela fallimentare, con gli avvocati Gianni Emilio Iacobelli e Antonio Costa, e alcune società.

L'indagine era rimbalzata all'onore delle cronache nel 2020, con perquisizioni, sequestri e lo scontro, scandito da denunce, tra Del Piero e Vittorio Vallone, nuovo amministratore della 'Derrmofarma', rappresentato dall'avvocato Angelo Leone.