Questionario violenza di genere, ecco le risposte di 1.920 studenti - I DATI

Procuratore Policastro: "Quadro complessivamente positivo con profili di criticità da approfondire"

questionario violenza di genere ecco le risposte di 1 920 studenti i dati

"Ancora alto, seppur minoritaria, la percentuale di giovani vittime dirette di violenza o che hanno assistito ad essa"

Benevento.  

I risultati del Questionario sulla violenza di genere e domestica, realizzato e compilato dagli studenti beneventani nell’ambito dei Laboratori con gli istituti scolatici che hanno aderito e partecipano al percorso formativo del “Corso di Alta formazione sulla violenza domestica, di genere e contro le vittime vulnerabili”, meritano l'attenzione e la riflessione di tutti coloro che sono interessati alla prevenzione e alla repressione della violenza di genere e domestica.

Il questionario, realizzato da studenti, docenti e gruppo di lavoro della Procura che si occupa dello Spazio Ascolto, composto da 26 domande, è stato somministrato agli studenti degli istituti scolatici Liceo Statale G. Guacci di Benevento, ITI Lucarelli di Benevento, Liceo Classico De La Salle di Benevento,  Istituto di istruzione superiore "Fragola" Faicchio-Castelvenere, IIS Alfonso Maria de Liguori di Sant'Agata dei Goti, IIS Medi-Livatino di San Bartolomeo in Galdo e San Marco dei Cavoti e La Tecnica.

Hanno risposto 1920 studenti, un campione significativo del totale degli studenti beneventani. La ricerca, pur artigianalmente realizzata, senza pretese di scientificità, consente ugualmente di comprendere il punto di vista degli studenti.

“Se ne ricava – spiega il procuratore Capo Aldo Policastro - un quadro complessivamente positivo con profili di criticità che andranno approfonditi e affrontati. Ancora alto, seppur minoritaria, per esempio, è la percentuale di giovani vittime dirette di violenza o che hanno assistito ad essa, così come significativa è la discrepanza tra la alta percentuale di chi ritiene che è necessario denunciare e quella di chi nutre fiducia nella risposta istituzionale, differenza che andrà colmata con l’impegno di tutti. Molte altre riflessioni sono possibili, alcune sono state già offerte nel corso dell’incontro che si è tenuto al De La Salle il 15 maggio scorso, ma molte altre se ne possono fare – conclude il procuratore Policastro - ed è opportuno che questo patrimonio di conoscenza sia messo a disposizione di chi voglia utilizzarlo, trasmettendo i risultati stessi e il conseguente report elaborato dallo Spazio ascolto della Procura”. (Vedi le foto allegate)

Dal questionario emerge che i ragazzi vengono a conoscenza delle violenze attraverso i social, che conoscono maggiormente quelle “visibili”, hanno idee piuttosto chiare su autori di violenza e vittime ma associano maggiormente il fenomeno ad aspetti sentimentali ed emotivi (gelosia e possessività, rabbia e impulsività), meno alla disparità di potere.

Il 75,1% dei ragazzi e delle ragazze denuncerebbero la violenza, il 51% ne parlerebbe con qualcuno, rimane però un gap rispetto alla fiducia negli esiti, solo il 53% esprime fiducia negli esiti dell'intervento delle autorità, il che conferma la necessità di insistere nella formazione integrata degli operatori e di continuare nel lavoro di informazione e sensibilizzazione.

Molti e molte sono a conoscenza dei servizi di prevenzione e contrasto, hanno sentito parlare dei CAV e delle Case rifugio ma non sanno come funzionano. Persistono degli stereotipi rispetto all’immagine personale e ambivalenza rispetto al concetto di privacy e quindi di tutela. La maggior parte si dice favorevole a programmi di sensibilizzazione nelle scuole e a campagne attraverso i social “se ben usati”.