Rinaldi: sbagliare il meno possibile, gli errori possono stravolgere una vita

Benevento. Cerimonia per il presidente del Tribunale, che lascia la toga dopo 45 anni - FOTO

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Benevento.  

Ha inforcato un paio di stilosi occhiali rosa ed ha iniziato a leggere, “perchè – ha esordito – so che mi emozionerò”. Inevitabile quando, dopo aver indossato la toga per 45 anni, si è al passo d'addio. Marilisa Rinaldi, presidente del Tribunale di Benevento, lo ha compiuto: “Sta per terminare il mio viaggio nella magistratura, l'ho fatto sempre credendo che non si debbano combattere battaglie ma rispondere alla domanda di giustizia, cercando di sbagliare il meno possibile, perchè gli errori giudiziari possono stravolgere una vita”, ha detto, connettendosi idealmente al convegno organizzato sull'argomento, in contemporanea, al Comunale.

Erano in tanti nell'aula numero 1 del Tribunale, addobbata come mai, per renderle omaggio. Ha rivendicato il mantenimento degli standard anche “durante la pandemia: momenti difficili nei quali non ho ceduto”, esprimendo un rammarico: “Forse avrei potuto fare di più”. Lunghissima la lista dei ringraziamenti, aperta da quelli ad Ennio Ricci, il collega che le subentrerà come presidente vicario, ed intervallata anche da una battuta rivolta al procuratore Aldo Policastro, al quale ha riconosciuto la “puntualità delle sollecitazioni”. Dal canto suo, Ricci, che le sedeva di fianco, ne aveva già evidenziato “la capacità di ascolto, la prudenza, il senso di misura ed il ricorso costante al dubbio come strumento di lavoro”.

Il presidente della Sezione penale, Sergio Pezza, l'ha definita “un punto di riferimento costante: ho imparato da lei la gestione degli atti e del processo, quando arrivai a Benevento, nell'86, come uditore giudiziario, fui affidato a lei”. Policastro ha rimarcato il tratto di “squisita signorilità di Rinaldi che dovrebbe appartenere a tutti i magistrati”, Nicola Covino, vicepresidente dell'Ordine degli avvocati, ne ha elogiato la “disponibilità”, Valentina Caserta, dirigente amministrativo del Tribunale, e Rosanna Grasso, a nome del personale amministrativo, “la levatura umana e professionale e la dedizione all'organizzazione e all'aggiornamento della macchina giudiziaria”.

Il presidente della Provincia, Nino Lombardi, ed il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, hanno parlato del “dialogo tra le istituzioni come il momento più esaltante per una democrazia”, mentre Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli, è tornata indietro con la mente al 30 giugno 1979, “quando siamo entrate insieme in magistratura dopo aver superato il concorso. Ci assegnarono a Milano, abbiamo convissuto: io cucinavo, lei era addetta compiti più signorili”, e giù risate.

Il procuratore aggiunto Gianfranco Scarfò ha donato a Rinaldi una targa a nome dell'ufficio inquirente, il sostituto Maria Colucci, presidente della sezione Anm, e il notaio Ambrogio Romano si sono spesi per la sua bravura nello “stimolare sempre il confronto” e per “l'elevatissima cifra qualitativa”.

Marilisa Rinaldi ha ascoltato tutto, poi si è alzata ed ha dato un'occhiata a quei fogli che aveva scritto: valli a condensare, mentre la nostalgia fa capolino, 45 anni di impegno.