Premierato operazione legittima ma irrispettosa della volontà dei Costituenti

Benevento. L'intervento del professore Massimo De Pietro

premierato operazione legittima ma irrispettosa della volonta dei costituenti
Benevento.  

Riceviamo e pubblichiamo un intervento del professore Massimo De Pietro sul progetto del premierato

Meuccio Reini, Presidente della Commissione, affermò nella seduta pomeridiana del 22 Dicembre 1947.” Questa Carta che stiamo per darci è essa stessa, un inno di speranza e di fede. Infondato è ogni timore che sarà facilmente divelta, sommersa e che sparirà presto. Noi abbiamo la certezza che durerà a lungo, e forse non finirà mai, ma si verrà completando ed adattando alle esigenze dell’esperienza storica……” Parafrasando l’On.le Meuccio Reini, così è stato: la Costituzione, nata dal compromesso politico di tutte le forze democratiche, a distanza di oltre settanta anni dalla sua approvazione, nella sua struttura portante è restata immutata ed ha guidato il popolo italiano e la sua classe dirigente alla realizzazione di una compiuta democrazia. Ha consentito ad uno Stato e ad un popolo, provato da un ventennio totalitario di repressione che ha espresso un assetto normativo autoritario ed irrispettoso dei diritti e delle libertà fondamentali, di evolversi ed approdare, come nei moderni Stati occidentali, ad una corretta comprensione di una perfetta democrazia.

I Costituenti realizzarono una Carta costituzionale che doveva tendere al pieno sviluppo della persona umana affermando i diritti individuali, i diritti sociali e l’esistenza dei diritti delle comunità intermedie, dalla famiglia alla comunità internazionale, in questo distinguendosi tanto da un modello individualista di tipo rousseauiano che da quella statalista di tipo hegeliano. Tutte le forze politiche erano accomunate da un “idem sentire”: creare una struttura organica, con poteri di controllo e garanzia, che potesse proteggere lo Stato da possibili involuzioni autoritarie e derive plebiscitarie e veicolarlo ad una reale democrazia. Come affermato ultimamente dal Presidente della Repubblica Mattarella, la ns. costituzione è programmatica e deve ancora essere attuata in tanti principi. Il Governo Meloni (come qualche anno fa Renzi) intende con la sua proposta di premierato stravolgerla nella struttura istituzionale ignorando il senso delle statuizioni in essa contenute.

L’art. 138 della Costituzione contempla il procedimento della revisione costituzionale e di formazione delle leggi costituzionali, differenziandolo naturalmente dalla procedura di approvazione della legge ordinarie previsto dagli artt. 70 e ss. della Costituzione. La dottrina ritiene l’art. 138, che prevede la c.d. procedura aggravata, riformabile a patto che non venga eliminato il carattere rigido della Costituzione; significa che sarebbe possibile riformare l’art. 138 a condizione che rimanga sempre un procedimento aggravato, prevedendo una procedura rinforzata rispetto a quella necessaria per l’approvazione della legge ordinaria. Il procedimento di revisione costituzionale ha la funzione di mantenere viva nel tempo la Costituzione adeguandola alle esigenze che emergano successivamente, essa non può sovvertire il sistema di principi e valori contrassegnanti l’assetto originario (si veda ex multiis, Mortati).

Sono state avanzate più proposte di revisione costituzionale dell’art. 138. La proposta di legge Boato alla Camera e quella di Mancino alla Camera, negli anni scorsi, erano volte ad accentuare il carattere aggravato del procedimento voluto dal Costituente, onde evitare che la revisione restasse nella disponibilità della maggioranza vittoriosa nell’ultima elezione. Maggioranza che, col passaggio dal sistema elettorale proporzionale a quello maggioritario con premio in favore della coalizione vincente, consentiva la formazione di Governi sostenuti da una maggioranza parlamentare che non era necessariamente espressione della maggioranza dei votanti. A tale scopo si proponeva di elevare a tre quinti dei componenti delle Camere il quorum previsto dalla maggioranza assoluta in seconda votazione e di stabilire anche che non si desse adito a referendum se la legge di revisione costituzionale fosse stata approvata nella seconda votazione da ciascuna camera a maggioranza dei quattro quinti.

Tali proposte sono naufragate per scioglimento anticipato della legislatura; esse però confermavano la volontà politica dell’organo rappresentativo della volontà popolare di voler perseguire lo scopo che eventuali modifiche alla Costituzione fossero il più largamente condivise e quindi non fossero di provenienza esclusiva della maggioranza vittoriosa alle elezioni. Stona con tale intento il progetto di riforma istituzionale della Costituzione (c.d. premierato) della Meloni che, ostinatamente, con una mera maggioranza semplice, non rappresentativa della maggioranza degli elettori, ritiene di voler modificare strutturalmente lo Stato senza alcun accordo con le forze di opposizione.

L’operazione politica del Governo è pienamente legittima (perché consentita dalla Costituzione che, naturalmente ne subordina l’efficacia al referendum confermativo) ma irrispettosa della volontà dei Costituenti, delle forze politiche, che, con l’ingresso del modello elettorale maggioritario con premio alla coalizione vincente, (i progetti di legge Boato e Mancino) erano propensi a creare quorum più elevati al fine di far sì che le riforme delle regole di Stato e della Costituzione avvenissero in modo condiviso (intesa tra maggioranza ed opposizione).

La Costituzione dal dopoguerra ad oggi è stata la bussola che ha tutelato gli italiani anche di fronte alle volubilità delle forze politiche e delle maggioranze parlamentari che si succedevano: in pochi anni, abbiamo assistito a maggioranze che intendevano riformare la procedura aggravata con quorum più ampi, qualche anno dopo, una risicata maggioranza (a sostegno del Governo Renzi) voler stravolgere completamente l’assetto istituzionale dello Stato (naufragato con il referendum); ora l’indomita Meloni, con una maggioranza più ampia - solo per il vergognoso sistema elettorale con premio alla coalizione di maggioranza che gli attribuisce più rappresentanti rispetto ai voti ricevuti - ci riprova ! Ricordi la premier che è stata la Costituzione lo stabile timone che ha consentito allo Stato italiano di approdare a lidi sicuri.