Era in attesa di deporre, ma è stata costretta ad abbandonare l'aula in fretta e furia, ed in lacrime, dopo aver saputo, attraverso una telefonata, che il compagno era in gravi condizioni per un incidente stradale nel quale era rimasto coinvolto.
Una notizia che ha comprensibilmente sconvolto una psicologa, proveniente da fuori provincia, che il Tribunale avrebbe dovuto ascoltare questa mattina, come consulente del pm Marilia Capitanio, nel giudizio, rinviato al 5 dicembre, a carico di un ultracinquantenne di Pietrelcina accusato di aver abusato di una nipotina, all'epoca undicenne, costringendola a subire atti sessuali.
Assistito dagli avvocati Vincenzo Regardi e Vincenzo Mastronardi, l'uomo è stato chiamato in causa per fatti risalgono che risalgono al 2015 al 2016: secondo gli inquirenti, mentre dormiva nel letto matrimoniale, lui le avrebbe palpeggiato il seno e le avrebbe toccato le parti intime. In altre occasioni, invece, si sarebbe strusciato su di lei, l'avrebbe baciata sulle labbra e si sarebbe fatto masturbare, ripetendole, in continuazione, “ti amo”. Accuse sempre respinte dall'imputato.
L'indagine della Squadra mobile era stata avviata dopo la denuncia presentata nell'agosto 2018 dai genitori della minore – si sono costituiti parti civili con l'avvocato Carmine Cavuoto -, sulla scorta delle confidenze che la ragazzina aveva fatto in precedenza ad una sociologa.
(foto di repertorio)
