La umilia: per restare incinta abbiamo fatto ricorso alla fecondazione assistita

Benevento. Divieto avvicinamento alla moglie per un 60enne. Lui ha respinto accusa di maltrattamenti

la umilia per restare incinta abbiamo fatto ricorso alla fecondazione assistita
Benevento.  

L'avrebbe sottoposta ad umiliazioni e vessazioni, complice una forte gelosia, sin dall'inizio del matrimonio, controllandola e limitandone i rapporti. Comportamenti che sarebbero addirittura peggiorati dopo la nascita di una figlia, costati l'allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento alla moglie disposti per un 60enne sannita che risiede in un centro irpino limitrofo al Sannio.

Difeso dall'avvocato Fabio Russo, l'uomo avrebbe pesantemente minacciato la malcapitata, offendendola ripetutamente e umiliandola, ripetendole che per la gravidanza era stato necessario ricorrere alle tecniche della fecondazione assistita.

L'avrebbe aggredita verbalmente e fisicamente, come era accaduto nello scorso maggio. Quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'avrebbe dapprima ingiuriata, quindi le avrebbe sferrato dei calci, facendola finire sul pavimento, e le avrebbe tirato i capelli, causandole lesioni giudicate guaribili in quindici giorni dai medici dell'ospedale di Ariano Irpiano ai quali la malcapitata aveva dovuto fare ricorso.

Infine, dopo averle tolto il cellulare e le chiavi dell'auto, avrebbe posizionato un trattore dinanzi alla macchina usata dalla coniuge, per evitarle di muoversi.

Addebiti che l'indagato ha respinto nel corso dell'interrogatorio di questa mattina dinanzi al gip Maria Di Carlo, sostenendo che, per le conseguenze di un ictus avuto nel febbraio 2023, non avrebbe mai potuto colpire la moglie